Cronaca / Isola e Valle San Martino
Domenica 07 Luglio 2013
I pellegrini a Sotto il Monte:
«Una gioia che tocca il cielo»
Sotto il Monte il giorno dopo. I pellegrini arrivano pian piano sulla salita verso la chiesa parrocchiale, oppure vi giungono dopo aver visitato la casa natale del Beato Papa Giovanni. La novità della sua canonizzazione decisa da Papa Francesco sembra aleggiare persino nella leggera brezza.
Sotto il Monte il giorno dopo. I pellegrini arrivano pian piano sulla salita verso la chiesa parrocchiale, oppure vi giungono dopo aver visitato la casa natale del Beato Papa Giovanni. La novità della sua canonizzazione decisa da Papa Francesco sembra aleggiare persino nella leggera brezza che rende meno afosa la mattinata.
Nella cappella della Pace entra Luigi Colleoni, 55 anni di Bottanuco, con in spalla la nipotina Emma di 14 mesi. «Sono qui con la mia famiglia e vengo spesso a pregare Papa Giovanni. Come bergamasco, mi sento molto onorato della decisione di Papa Francesco. Prego Papa Giovanni per la salute e adesso anche per l'orgoglio della famiglia, cioè la mia nipotina, perché abbia sempre un futuro sereno».
In bici da corsa arriva Pietro Cremonesi, 73 anni di Fara Gera d'Adda. «Nei miei giri non manco mai questa sosta per una preghiera a Papa Giovanni che per me era già santo. A lui chiedo la grazia della salute per me e per i miei famigliari».
Si affida spesso al Pontefice bergamasco anche Emanuele Inzaghi, single di 36 anni di Calusco. Con il cellulare immortala la tela lignea raffigurante Papa Roncalli, collocata nella cappella della Pace. «Vengo spesso a pregare qui – confida –. Sette anni fa ho perso mia mamma, ancora in giovane età, per una grave malattia. Prego tanto Papa Giovanni per lei e per me, perché mi conceda la grazia della pace nel cuore e di un aiuto per continuare a camminare. E sento che Papa Giovanni mi concede questa grazia».
In chiesa, intento a recitare il Breviario, c'è anche Marco Luca Bertani, 23 anni, lodigiano, al 4° anno di Teologia nel nostro Seminario. In questo periodo risiede in paese per aiutare il parroco monsignor Claudio Dolcini. «Papa Giovanni è un grande modello di pastore e di spiritualità per il clero diocesano. La decisione di Papa Francesco è un grandissimo regalo al mondo intero».
Leggi di più su L'Eco di domenica 7 luglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA