Cronaca
Sabato 13 Luglio 2013
Reggio Emilia, Brescia e Cremona:
gravi danni per grandine e vento
Grandine e vento hanno provocato ingenti danni nella mattinata di sabato a edifici e coltivazioni nella bassa Reggiana, tanto che la Provincia ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale, ma anche nelle province di Brescia e Cremona. A Bergamo qualche via allagata in serata.
Grandine e vento hanno provocato ingenti danni nella mattinata di sabato 13 luglio a edifici e coltivazioni nella bassa Reggiana, tanto che la Provincia ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale, ma anche nelle province di Brescia e Cremona. A Bergamo qualche via allagata in serata per il temporalone che si è scatenato anche sulla nostra città, ma nulla di grave.
La Coldiretti nazionale stima in oltre un miliardo il conto dei danni provocati all'agricoltura, tra perdite e maggiori costi, a causa delle tempeste estive che con nubifragi e grandine hanno colpito a macchia di leopardo la penisola.
Nel Reggiano, specie nell'area di Boretto ma fino quasi alle porte del capoluogo, una fittissima grandinata che ha imbiancato le strade e una tromba d'aria hanno distrutto interi raccolti e rischiano di mettere in ginocchio diverse aziende agricole: «La situazione in alcuni casi è drammatica», commenta l'assessore provinciale all'Agricoltura, Roberta Rivi.
Molti gli interventi dei vigili del fuoco e i sopralluoghi dei carabinieri, specie per tetti parzialmente scoperchiati (anche quello della sede dell'Aipo, l'Agenzia per il Po) e alberi caduti. Il vento ha divelto inoltre le barriere di un passaggio a livello, il maltempo ha devastato stalle, campi di mais e soia anche tra Brescia e il Cremonese; pure in questo caso, tetti divelti e raccolti danneggiati.
«Adesso è più che mai urgente che venga concesso lo stato di calamità», ribadisce il presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini. «Una stagione con una congiuntura di eventi così negativa non si ricordava da anni».
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