Ciclovie del lago franate
Nel Bresciano si riapre, da noi no

Per una pista ciclabile che risorge, ce n'è un'altra su cui mettere una pietra tombale. Lunedì 15 luglio riapre dopo tre anni di attesa la Vello-Toline, sulla sponda dei cugini bresciani; da noi invece la ciclovia del Corno tra Predore e Tavernola rimarrà chiusa.

Per una pista ciclabile che risorge, ce n'è un'altra su cui mettere una pietra tombale. Lunedì 15 luglio riapre dopo tre anni di attesa la Vello-Toline, sulla sponda dei cugini bresciani; da noi invece la ciclovia del Corno tra Predore e Tavernola rimarrà chiusa ancora per molto, forse per sempre: costata 1,5 milioni di euro, servirebbe un altro milione per metterla davvero in sicurezza. Addio.

Qualche giorno fa la Provincia di Brescia, pur con qualche mugugno dei Comuni di Pisogne e Marone (a cui fanno capo le frazioni di Toline e di Vello), ha annunciato la riapertura del tracciato lungo quattro chilometri chiuso il 13 agosto 2010 per una frana che fece cadere sulla pista ciclopedonale sassi e macigni.

I ciclisti non vedono l'ora di rifare tutto il giro del lago in sicurezza e su Facebook è partito il tam tam per darsi appuntamento lunedì mattina: la riapertura è prevista verso mezzogiorno.

A Simone Scaburri, presidente della Comunità montana dei laghi bergamaschi, viene un po' il nervoso: «Mentre la loro ciclovia riapre, la nostra del Corno di Predore rimane chiusa e non c'è nessuna prospettiva di riaprirla».

Gli 800 metri che corrono all'esterno della galleria tra Predore e Tavernola sono già costati il doppio di quanto era stato previsto dall'allora Comunità montana basso Sebino Monte Bronzone (un milione e mezzo contro 700 mila euro) e per costruire solidi tunnel paramassi servirebbe un altro milione.

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