Branzi, 400 anni di storia
nel nuovo museo delle ardesie

Valorizzare un'importante voce dell'economia dell'alta Valle Brembana da almeno quattro secoli. È questo, in sintesi, il motivo per il quale la Pro loco di Branzi ha realizzato il museo delle cave di ardesia, denominato «Le piödere»

Valorizzare un'importante voce dell'economia dell'alta Valle Brembana da almeno quattro secoli. È questo, in sintesi, il motivo per il quale la Pro loco di Branzi ha realizzato il museo delle cave di ardesia, denominato «Le piödere», che sarà inaugurato domenica alle 11,30 .

Le singolari proprietà tecniche dell'ardesia dell'alta Valle Brembana, come l'elevata resistenza ai carichi, all'alterazione e agli effetti del gelo, sono da sempre note e le cosiddette «piöde», utilizzate soprattutto per le coperture di tetti, diventano quindi protagoniste del museo. Realizzato grazie al patrocinio del Comune, ad alcuni sponsor locali e alle quattro ditte presenti in zona, il museo è stato allestito in un locale concesso gratuitamente da un privato in via San Rocco.

«L'esposizione – spiega Roberto Arizzi, presidente della Pro loco – presenta del materiale antico che era utilizzato per cavare, oltre che a documenti fotografici e a un documento originale del 1689. Abbiamo inserito anche una parte interattiva, nella quale il visitatore può approfondire la conoscenza del lavoro in "piödera" tramite la proiezione di un cortometraggio d'epoca». La lavorazione dell'ardesia è tuttora eseguita a mano e l'abilità dei piöder, che viene spesso tramandata da padre in figlio, è una tecnica fatta di colpi decisi, portati con un martello a punta sulle lastre. Per l'escavazione, dagli anni Novanta, vengono utilizzati macchinari e attrezzature all'avanguardia.

Nel museo sono esposti, per esempio, un carrello che veniva utilizzato per il trasporto del materiale, il «sapì» per cavare l'ardesia e il cosiddetto «lamettone» per dividere i blocchi. Singolare, inoltre, la presenza di un'antica trombetta, il cui suono era utilizzato per avvisare prima dell'esplosione in cava. Oggi sono circa 50 i piöder che lavorano a Branzi alla cooperativa San Pantaleone e alla Cave Deca, a Valleve alla Cave Curti&Bianchi e alla cooperativa Ceav.

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