È morto il senatore Bombardieri
Funerali lunedì mattina a Bergamo

Si è spento venerdì mattina alla Casa Serena di Brembate il senatore Vincenzo Bombardieri. Avrebbe compiuto 87 anni il 19 dicembre. Operaio e sindacalista, esponente di spicco della Dc, era stato eletto in Parlamento nel 1976. Lunedì mattina a Bergamo i funerali.
Due pagine su L'Eco di Bergamo del 20 luglio:
* I politici ricordano Bombardieri
* La sua storica segreteria

Si è spento questa mattina alla Casa Serena di Brembate il senatore Vincenzo Bombardieri. Avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 19 dicembre. Operaio e sindacalista, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, era stato eletto in Parlamento nel giugno 1976.

LA SCHEDA
Vincenzo Bombardieri nasce a Bergamo nel 1926. Comincia a lavorare come operaio alla Dalmine nel 1943 a 17 anni. È testimone del bombardamento della fabbrica il 6 luglio 1944. «Avrei potuto essere tra gli operai rimasti sotto le bombe - diceva di se - perché era il mio reparto quello dove ci furono i morti, ma ci fu un cambio di turni all'ultimo momento».

Alla Dalmine resta fino al 1946, quando emigra in Belgio. Rientra in Italia nel 1949 e riprende il lavoro alla Dalmine: «Era uno dei reparti peggiori come carichi di lavoro e rischi, ma si formava un gran senso di amicizia». Il legame con la Dalmine non si è mai interrotto, così come l'esperienza operaia segna per sempre il suo modo di guardare al sindacato e alla politica. Si iscrive alla Dc nel 1945, dopo due anni di studio alla scuola di don Silvio Ceribelli e di Giuseppe Belotti, che fungevano da punti di riferimento per la formazione dei giovani operai. Si iscrive alla Cisl e, nel 1955, anche alle Acli. L'orizzonte di idee nel quale si muove è coerente e lo resterà per tutta la vita pubblica: Bombardieri appartiene alla tradizione del cattolicesimo sociale.

Lascia la Dalmine solo nel 1969 quando, eletto segretario provinciale della Cisl con l'appoggio dei giovani, passa al sindacalismo a tempo pieno. Da segretario gestisce a Bergamo l'autunno caldo e gli anni del terrorismo. Affronta spesso la piazza e si prende la sua parte di botte, compreso un pugno che gli rompe il setto nasale da parte di un picchiatore nero. Il carisma di Vincenzo Bombardieri sta nella vicinanza alla gente e nella capacità di leggere in tempo e con realismo le situazioni.

Nel 1976 lascia il sindacato perché eletto in Senato per la Dc nel collegio di Treviglio (la battaglia per l'incompatibilità tra cariche politiche e cariche sindacali lo aveva visto protagonista negli anni '50 e '60) e sarà successivamente rieletto per due legislature. Continuerà a occuparsi di problemi sociali (dalla fondazione nel 1989 è presidente dell'associazione Antea, dedicata alla terza età) senza dimenticare che senza coscienza storica e politica neppure i problemi sociali si risolvono: «Fa paura che molti tentino di far dimenticare la storia del Novecento. Se gli anziani hanno un compito, è di raccontare ai giovani cos'è successo perché riflettano e trionfino la pace e la libertà».

I FUNERALI
La cerimonia funebre sarà celebrata lunedi 22 luglio alle 10 nella parrocchia Beata Maria Vergine di Loreto, in Via Kolbe n. 3 Bergamo. La salma è composta nella camera mortuaria della casa di riposo Villa Serena in via Papa Giovanni XXIII 4 a Brembate di Sopra.

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