Il ladro morto nello scoppio di Cisano
Si scava tre le conoscenze di Ginami

Ginami aveva tante conoscenze nel «settore»: è qui che scavano i carabinieri per cercare di identificare il resto della banda, composta probabilmente da altre due persone. Si scartabella nei tabulati telefonici per stabilire gli ultimi contatti.

Niente telecamere, nessuna auto sospetta su cui compiere accertamenti. Allora è nell'ambiente dei pregiudicati che i carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo e della compagnia di Zogno stanno lavorando per cercare di risalire ai complici di Fabio Ginami, 50 anni, morto nello scoppio provocato con il gas per far saltare saltare la cassa continua del supermercato Billa, a Cisano Bergamasco.

Ginami aveva tante conoscenze nel «settore»: è qui che scavano i carabinieri per cercare di identificare il resto della banda, composta probabilmente da altre due persone. Si scartabella anche nei tabulati telefonici per stabilire gli ultimi contatti della vittima.

È possibile che la base operativa della banda fosse a Caprino Bergamasco, dove abitava Ginami. Dopo la morte di Ginami, i complici potrebbero essere ritornati nell'abitazione di Caprino, per far sparire alcune prove della loro presenza ed elementi legati alla preparazione del colpo, sicuri che i carabinieri prima o poi avrebbero setacciato la casa.

Intanto a Cisano, paese d'origine di Ginami, c'è rispetto per il dolore della famiglia. Cordoglio è stato manifestato anche dal sindaco, Andrea Previtali. Oggi pomeriggio alle 16 nella parrocchiale di Villasola si terranno i funerali.

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