Caravaggio, Beschi e 2 mila giovani
«Gesù nella preghiera condivisa»
Dopo la musica e i canti, i giovani attendono parole ed è monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, a incrociare questa attesa e a parlare, a tarda serata, ai circa duemila giovani che coprono la spianata del Santuario di Caravaggio.
Dopo la musica e i canti, i giovani attendono parole ed è monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo e delegato per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale lombarda, a incrociare questa attesa e a parlare, a tarda serata, ai circa duemila giovani che coprono la spianata del Santuario di Caravaggio.
Il vescovo ha lasciato venerdì la terra del Malawi dove ha potuto abbracciare i missionari bergamaschi e ora, con ancora nel cuore i gesti e i sorrisi incontrati in Africa, si lascia circondare dall'abbraccio festoso dei giovani della Lombardia. Ieri sera e oggi ragazzi da tutte le diocesi lombarde - grazie all'organizzazione di Odl, Oratori diocesi lombarde - si sono riuniti a Caravaggio per celebrare «da lontano» la Gmg di Rio con Papa Francesco.
Le parole di monsignor Beschi invitano alla preghiera e al silenzio che, con dolcezza, si apre un varco tra le voci della festa. Le parole del Vangelo risuonano fra i lunghi portici del Santuario, toccano i cuori, interpellano i tanti giovani presenti. È il capitolo 18 del Vangelo di Matteo a rappresentare il senso del grande raduno, in concomitanza con la Giornata mondiale della gioventù a Rio: «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
«Nella preghiera condivisa - dice il vescovo Beschi - si manifesta la presenza di Gesù. Una presenza che è espressa dalle parole di ogni preghiera comune che innalziamo come comunità cristiana: "Per il nostro Signore Gesù Cristo"». «L'importante - ha detto monsignor Beschi ai giovani, parlando della preghiera - non sono tanto i luoghi, i riti o le parole, pur necessari e preziosi, ma il riconoscimento della presenza del Signore Risorto».
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