Abolizione Province? Capetti:
senza, strade e scuole allo sbando

Giuliano Capetti può essere considerato un veterano dell'amministrazione provinciale, potendo vantare un percorso politico in Provincia lungo quasi un quarto di secolo, assessore con ben quattro presidenti (Giovanni Gaiti, Gianfranco Ceruti, Valerio Bettoni ed Ettore Pirovano).

Giuliano Capetti può essere considerato un veterano dell'amministrazione provinciale, potendo vantare un percorso politico in Provincia lungo quasi un quarto di secolo, assessore con ben quattro presidenti (Giovanni Gaiti, Gianfranco Ceruti, Valerio Bettoni ed Ettore Pirovano).

Attualmente è vicepresidente (ruolo ricoperto anche dal 1990 al 1995) con delega a Viabilità e Trasporti, oltre a Istruzione, formazione, lavoro e attività produttive. Sull'abolizione delle Province dice: «Questa riforma è sbagliata - esordisce - perché va a toccare gli organi elettivi che esprimono la volontà dei cittadini. La Provincia non ha solo un ruolo di gestione, più importante è la programmazione frutto di scelte politiche».

Inoltre le funzioni non possono essere semplicemente assorbite dai Comuni o dalla Regione: «Prendiamo come esempio la viabilità: senza le scelte dell'ente provinciale non avremmo l'asse interurbano, la Tangenziale sud, le nuove strade della Valle Brembana e della Valle Seriana. Sono un risultato politico e la riforma tende a sminuire questo ruolo».

Capetti rivendica per l'ente anche il positivo effetto avuto negli ultimi anni rispetto all'aumento del tasso di scolarizzazione tra i giovani bergamaschi: «È conseguenza della decisione di decentralizzare i licei e gli istituti tecnici, scelte che altri non potrebbero compiere. In capo alla Provincia, assegnatale dalla Regione, è anche la formazione professionale, un settore che non potrebbero certo gestire i Comuni».

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