Berlusconi incandidabile
per legge anticorruzione

Ad ostacolare il cammino di Berlusconi in Parlamento non è tanto la pena accessoria dell' interdizione dai pubblici uffici quanto l'articolo 3 del decreto legislativo Anticorruzione, approvato nel 2012 con l'allora Guardasigilli Paola Severino.

Ad ostacolare il cammino di Berlusconi in Parlamento non è tanto la pena accessoria dell' interdizione dai pubblici uffici quanto l'articolo 3 del decreto legislativo Anticorruzione, approvato nel 2012 con l'allora Guardasigilli Paola Severino.

La norma infatti parla chiaro: se sopravviene una condanna definitiva durante il mandato di parlamentare, la Camera di appartenenza deve deliberare ai sensi dell'art. 66 della Costituzione, che disciplina la sopravvenuta ineleggibilità e incompatibilità ("Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità"). Cioè la Giunta per le Immunità, in questo caso del Senato, si deve riunire e decidere, dopo aver avviato l'istruttoria del caso ed aver ascoltato la proposta del relatore. Toccherà poi all'Aula dire la parola definitiva con il voto segreto, se questo verrà richiesto da almeno 20 senatori.

"A tal fine - recita l'articolo 3 della legge Anticorruzione - le sentenze definitive di condanna emesse nei confronti di deputati o senatori in carica, sono immediatamente comunicate, a cura del pubblico ministero presso il giudice indicato nell'articolo 665 del codice di procedura penale, alla Camera di rispettiva appartenenza".

Ma per Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale (reato la cui pena massima è 6 anni) a 4 anni di reclusione per la vicenda Mediaset, è determinante anche l'articolo 1 dell' Anticorruzione. La norma dice che "non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore" coloro che hanno riportato "condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai sensi dell'articolo 278 del codice di procedura penale" (per il caso di Berlusconi è la lettera (c) dell'art.1 che conta).

Quindi non solo Berlusconi è a rischio di decadenza dall'attuale mandato di senatore, ma diventa incandidabile. A prescindere dalla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.
Anna Laura Bussa

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