«Paolo era un uomo buono
E il Signore l'ha preso con sé»

Paolo Colleoni. Il radio-giornalista, l'insegnante, l'amico. E molto altro: 49 anni vissuti nel segno del servizio e dell'altruismo. Viveva solo nel quartiere di Sant'Antonio, in Valtesse, dove mercoledì 7 agosto alle 10 si terrà l'ultimo saluto.

Paolo Colleoni. Il radio-giornalista, l'insegnante, l'amico. E molto altro: 49 anni vissuti nel segno del servizio e dell'altruismo. Viveva solo nel quartiere di Sant'Antonio, in Valtesse, dove mercoledì 7 agosto alle 10 si terrà l'ultimo saluto.

Ultimamente aveva pensato di prendere una seconda casa a Novazza di Valgoglio. «Una località che amava molto» racconta il fratello Alberto, e dove il suo cammino terreno si è tragicamente interrotto. Il fratello più grande. L'unico che, insieme a pochi altri parenti alla lontana, dopo la scomparsa vent'anni fa dei genitori, gli era rimasto.

E che ieri ha appreso la notizia della tragedia dal Tg3 Regionale. Solo dieci minuti dopo, quando l'ha raggiunto al telefono l'amico che era sul sentiero con Paolo, ha capito che quella persona di cui ancora non si conosceva l'identità era suo fratello. Sono in tanti a piangerlo. Colleoni, con il diploma in Scienze religiose, era diventato il prof di religione al Sarpi e all'Agrario a Bergamo.

I suoi tanti amici oggi sanno e raccontano di essere fortunati perché hanno goduto dell'amicizia di un uomo speciale. Un cuore buono, uno sguardo pulito, una presenza discreta e certa, una nobiltà d'animo rara. «Come faremo a farne a meno?»... «Paolo era un uomo buono - dice uno di questi amici - probabilmente era pronto per il Paradiso, per questo il Signore lo ha preso con sé».

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