Ski-stadium, la difesa di Stl:
chi scredita lavora contro Lizzola

Due pagine fitte fitte per replicare punto per punto alle accuse che il gruppo di minoranza «Valbondione Unita» ha inviato giovedì in Procura a Bergamo. E per sgomberare il campo da equivoci, la Stl - Sviluppo turistico Lizzola - parte con una premessa che è un'accusa.

Due pagine fitte fitte per replicare punto per punto alle accuse che il gruppo di minoranza «Valbondione Unita» ha inviato giovedì in Procura a Bergamo. E per sgomberare il campo da equivoci, la Stl - Sviluppo turistico Lizzola - parte con una premessa che è un'accusa poco velata: «Vorremmo che tutti prendessero coscienza di chi sta parlando (nell'esposto, ndr): Dario Chiodelli (capogruppo di Valbondione Unita, ndr) lavora per la promozione di Colere, e Ambra Pedrazzoli (residente a Clusone e consigliere dello stesso gruppo, ndr) lavora agli Spiazzi di Gromo e nessuno dei due abita nel Comune di Valbondione».

Come a dire che dietro gli attacchi e le accuse ci sarebbero ben altri interessi... Cosa che Chiodelli - abita a Zanica - rispedisce al mittente: «Ridicolo: in qualità di consulente marketing e promozione ho seguito e seguo la stazione di Colere, ma anche altre dentro e fuori regione».

La nota, firmata dal cda di Stl - in testa il presidente Walter Semperboni (candidato alle ultime elezioni regionali con i «Fratelli d'Italia») - prosegue poi con un altro sgombero di campo: «Non temiamo certo il lavoro della Procura, che saprà certamente fare chiarezza, ma ai cittadini del paese dove la nostra azienda opera vorremmo che le cose fossero chiare. La storia, raccontata solo a metà, può avere un significato completamente distorto».

La storia raccontata nell'esposto è quella dei tribolati destini dello Ski-Stadium di Lizzola, con diramazioni ai rapporti che legano (o hanno legato) il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi, con l'imprenditore Gianfranco Gamba coinvolto a doppio filo nelle vicende che rimbalzano in queste settimane tra Fiorano e l'Alta Val Seriana. Gamba sarebbe tra i presunti truffati dal Morandi ex direttore della Private Banking dell'Intesa San Paolo, sarebbe anche non solo colui che negli anni ha contribuito massicciamente al finanziamento degli impianti di Lizzola, ma anche la stessa persona che per anni ha tenuto a fianco lo stesso Morandi come uomo di fiducia. La vicenda è intricatissima e le bocche serrate.

Comunque, l'era di Gamba alla guida della Mountain Security che detiene il 58% di Stl sembra tramontata dopo che il 19 giugno l'imprenditore vende per 10 mila euro - il valore nominale di Mountain Security - a Sabrina Semperboni, giovanissima, nominata da Morandi qualche settimana dopo assessore al Bilancio. È la stessa Semperboni ad aprire un piccolo varco nel muro del silenzio. Perché Gamba cede Mountain Security, in cui negli anni ha investito milioni, per una somma così bassa? «Forse perché gli ero simpatica» scherza l'attuale proprietaria, che di fatto controlla tutta la Stl. O forse perché un qualche ruolo nella società l'imprenditore lo ricopre ancora? «Può essere. Dico solo che a me non è stato regalato niente». E non c'è verso di scucire altro.

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