Seriate, l'hanno chiamata Diana
Il papà: «Vogliamo la verità»

L'hanno chiamata Diana. I suoi genitori, Ivan Rozhko e Mariya, di origine ucraina ma da tempo residenti a Monasterolo del Castello, l'avevano desiderata tanto.

L'hanno chiamata Diana. I suoi genitori, Ivan Rozhko e Mariya, di origine ucraina ma da tempo residenti a Monasterolo del Castello, l'avevano desiderata tanto.

La vita della piccola Diana, però, non è durata neppure un soffio: la bimba è nata morta, lo scorso venerdì sera, all'ospedale Bolognini di Seriate. La gravidanza era giunta al termine, almeno apparentemente senza problemi, e mamma e papà già pregustavano l'idea di diventare genitori.

Cosa è successo alla piccola Diana? È quello che vuole sapere papà Ivan: «Voglio la verità», dice. «Durante le visite ginecologiche non sono mai state riscontrate anomalie sullo stato di salute di mia moglie e della bambina. Alla mia domanda sulle cause che avessero procurato la morte della bambina, il medico non è stato in grado di fornirmi alcuna spiegazione».

Il cesareo poteva essere fatto prima? La bambina si poteva salvare? Sono i dubbi della famiglia. L'autopsia sul corpo della piccola. L'esame, affidato al dottor Marco Ballardini di Pavia, si è tenuto in mattinata. Secondo indiscrezioni, starebbe circolando l'ipotesi di una malformazione alla placenta. Ma si tratta solo di ipotesi: per l'esito finale bisognerà attendere.

Sul versante opposto, la certezza della difesa: «Tutto è stato fatto secondo le regole, quel che è successo era inevitabile e imprevedibile».

Su l'Eco in edicola giovedì 29 agosto il racconto del papà della piccola Diana

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