Zingonia, il comitato delle torri:
«Le cifre offerte sono assurde»

Per la riqualificazione di Zingonia si è arrivati alla resa dei conti. Martedì i residenti nell'Anna 2 e nell'Athena 2, due dei sei condomini destinati alla demolizione, incontreranno i rappresentanti dell'Aler Bergamo e della società Infrastrutture lombarde.

Per la riqualificazione di Zingonia si è arrivati alla resa dei conti. Martedì 3 settembre i residenti nell'Anna 2 e nell'Athena 2, due dei sei condomini (nei confini di Ciserano) destinati alla demolizione, incontreranno per la prima volta i rappresentanti dell'Aler Bergamo e della società della Regione Infrastrutture lombarde.

Da parte di questi due enti, che stanno portando avanti il progetto di riqualificazione del quartiere, saranno messi sul tavolo dell'incontro termini e condizioni economiche con cui intendono procedere all'acquisizione degli appartamenti dei due condomini; e poi alla ricollocazione dei loro abitanti.

Termini e condizioni che però, è già previsto, non saranno accettate. Lo si denota dal comunicato diffuso dal Comitato residenti torri di Zingonia, costituitosi per contrastare la demolizione dei sei condomini Anna e Athena. Proprio per martedì, infatti, il Comitato ha annunciato un presidio di fronte alla sede dell'Aler Bergamo, in via Mazzini; e poi una conferenza stampa con la quale il comitato «intende – si legge sul suo comunicato – denunciare l'assurdità delle "offerte" tramite la testimonianza diretta dei proprietari che le hanno ricevute».

L'ammontare delle proposte economiche, quindi, si conosce già anche se non sono ancora state avanzate? L'Aler ha già comprato all'asta 11 appartamenti divisi fra tutti i sei condomini sborsando, all'incirca, fra i 6 e i 13 mila euro. Ci si aspetta quindi che le offerte si manterranno intorno a queste cifre che saranno fatte solo a chi è proprietario.

Secondo i dati che stanno sempre più emergendo, le persone fisiche che possono vantare di possedere un appartamento nei condomini Anna e Athena sono pochi. La maggior parte infatti è in mano alle banche che ne sono venute in possesso in seguito ad azioni di pignoramento nei confronti di chi non pagava il mutuo acceso per il loro acquisto.

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