Sacbo, Industriali, BergamoScienza, Atb
in campo per la «capitale della Cultura»

Quattro acquisti di peso per il Comitato promotore istituzionale della candidatura di Bergamo a Capitale europea della Cultura 2019. Dell'organismo entrano a far parte Confindustria, Sacbo, Atb e BergamoScienza.

Quattro acquisti di peso per il Comitato promotore istituzionale della candidatura di Bergamo a Capitale europea della Cultura 2019. Dell'organismo entrano a far parte, in un colpo solo, Confindustria, Sacbo, Atb e BergamoScienza.

Daranno un doppio contributo alla candidatura: economico e progettuale. Cinquantamila euro l'anno, a testa, per il prossimo biennio. E spunti su cui lavorare per arricchire il pacchetto di proposte messo a punto dal team che nei mesi scorsi ha lavorato al dossier per entrare nella «short list» delle città favorite.

I rappresentanti degli industriali ci credono («Lavoreremo insieme, pubblico e privato, a un progetto condiviso» spiega il direttore generale, Guido Venturini) e puntano su «un grande valore, il lavoro».

Miro Radici, presidente di Sacbo, dice che la società di gestione dello scalo bergamasco ha deciso di appoggiare l'iniziativa, nella convinzione che lo sforzo collettivo potrà contribuire a imporre l'immagine della città e del suo ingente patrimonio culturale.

Atb, dice il direttore generale Gianni Scarfone, punta a un ruolo nella governance della candidatura.

Guarda oltre le Mura BergamoScienza, pronta - dice il presidente, Mario Salvi, a mettere a frutto un'esperienza consolidata in campo internazionale.

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