Nuova pista di Orio, la Cavalleri:
siamo pronti a partire con i lavori

Dopo il colpo a favore messo a segno nella battaglia legale per il rifacimento della pista di Orio, la Cavalleri auspica «la continuità aziendale». All'indomani della sentenza del Tar di Brescia, arrivano le prime reazioni.

Dopo il colpo a favore messo a segno nella battaglia legale per il rifacimento della pista di Orio, la Cavalleri auspica «la continuità aziendale». All'indomani della sentenza del Tar di Brescia, che ha accolto il ricorso della ditta di Dalmine e delle altre aziende che hanno partecipato all'Ati (Associazione temporanea di imprese) per la commessa da 40 milioni di euro, arrivano le prime reazioni.

E quella più soddisfatta è proprio la Ottavio Cavalleri Spa, che nel luglio scorso aveva presentato al Tribunale di Bergamo domanda di concordato preventivo in bianco, con relativa messa in cassa integrazione per i 301 dipendenti. Cosa cambia ora? Il rischio, paventato da più parti, è quello dell'avvio di una battaglia legale dagli esiti incerti, con controricorsi al Consiglio di Stato da parte della Vitali di Cisano che si era aggiudicata la gara.

La Cavalleri si sta muovendo con i propri legali per valutare le prossime mosse, a partire dal nodo-mandataria: l'azienda, avendo presentato domanda di concordato non potrà essere di nuovo la capofila della cordata, come prescritto dalla legge. «L'ordinanza è chiara e ha sancito l'illegittimità della nostra esclusione - spiegano dalla Cavalleri -, alla luce di questi fatti è nostro intendimento poter avviare il lavoro». E per i 301 dipendenti cosa potrebbe cambiare? «Il fatto che il nostro ricorso sia stato accolto è senz'altro una notizia positiva».

Bocche cucite, invece, alla Vitali Spa, l'altra azienda al centro di questa battaglia legale. «Valuteremo nei prossimi giorni il da farsi: speriamo che prevalga la linea del buon senso» dicono dall'impresa di Cisano Bergamasco.

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