Cancellata la classe di immigrati
La Cgil: «Si creano più problemi»

A Costa Volpino non ci sarà la classe composta da soli alunni immigrati: il direttore scolastico regionale, Francesco De Sanctis, è intervenuto cancellando la classe di Corti e disponendo il trasferimento di tutti gli alunni nel plesso di Piano.

A Costa Volpino non ci sarà la classe composta da soli alunni immigrati: il direttore scolastico regionale, Francesco De Sanctis, è intervenuto cancellando la classe di Corti e disponendo il trasferimento di tutti gli alunni nel plesso di Piano.

Qui è prevista la formazione di due classi miste, con alunni figli di immigrati e ragazzini italiani. Ma la soluzione - un tentativo di stemperare il clamore suscitato dalla notizia - sta già facendo discutere. Tanto che la Cgil, per esempio, scrive che la soluzione adottata crea «più problemi di quanti ne voglia risolvere»

Iin un comunicato il sindacato precisa che, nel giorno in cui arriva la notizia della sua cancellazione e dello “smistamento” degli studenti su due altre classi, il segretario della Flc-Cgil di Bergamo Tobia Sertori a nome della segreteria provinciale esprime «piena stima e solidarietà nei confronti delle insegnanti della scuola primaria di Costa Volpino e del Dirigente Scolastico, investiti in questi giorni, loro malgrado, da spropositato e distorto interesse mediatico».

«Non conosciamo le vere intenzioni di chi ha sollevato la questione - scrive Sertori - ma ci chiediamo dove fosse in questi anni quando, senza clamore, le insegnanti di quella scuola si attrezzavano per accogliere tutti i bambini e le bambine, portatori ciascuno di bisogni diversi. Qualcuno nel frattempo agiva per diffondere pregiudizio e per risvegliare paure primitive e immotivate, spingendo alcune famiglie ad indirizzare altrove la loro scelta».

«Da anni molti insegnanti investono tempo ed energie per consolidare competenze professionali, per sperimentare buone prassi per l'integrazione, pur in presenza di risorse sempre più scarse: ricordiamo i pesanti interventi, da parte del ministro Gelmini, che hanno impoverito la scuola primaria cancellando tutte le compresenze utili per sostenere gli apprendimenti e gli interventi di recupero dello svantaggio. I risultati positivi ottenuti con questo impegno continuo sembrano ora vanificati e messi in discussione con argomenti inconsistenti».

«Ci chiediamo - scrive la Cgil - perché i 14 alunni iscritti in quella classe prima, pur essendo quasi tutti nati in Italia e in grado di comunicare efficacemente in italiano, avendo frequentato con gli altri la scuola dell'infanzia, debbano essere etichettati come ‘stranieri' e come tali portatori di problemi. La limitazione della percentuale di alunni di ‘diversa origine' in sé non può costituire un criterio per la composizione delle classi. La questione della cittadinanza va assolutamente affrontata e chiarita».

Per questo, secondo la Flc-Cgil, il provvedimento adottato dall'amministrazione scolastica, cioè la cancellazione della classe prima di Corti e il trasferimento di tutti gli alunni nel plesso di Piano, con la costituzione di due classi prime ‘miste', pone «più problemi di quanti ne voglia risolvere: aggravio di spese, riorganizzazione delle scuole e dei servizi, svuotamento del plesso di Corti. E le famiglie degli alunni trasferiti dovranno adattarsi ad un tempo scuola diverso da quello che avevano scelto, in ossequio ad un astratto concetto di integrazione».

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