Il salvataggio tra le fiamme
Rintracciati i due protagonisti

I due coraggiosi soccorritori dello schianto a Comun Nuovo hanno ora un volto. Mercoledì sera in via Spirano non hanno esitato ad affrontare le fiamme per mettere in salvo due automobilisti feriti e una volta sicuri che tutto fosse a posto si sono allontanati.

I due coraggiosi soccorritori dello schianto a Comun Nuovo hanno ora un volto. Mercoledì sera 11 settembre in via Spirano non hanno esitato ad affrontare le fiamme per mettere in salvo due automobilisti feriti e una volta sicuri che tutto fosse a posto si sono allontanati.

Per Bruno Regonesi, quarantenne di Zanica, è stata un allontanamento quasi forzata: «Ero lì con la mia famiglia e mio figlio piccolo sia era allarmato, così me ne sono andato». Ma il suo gesto, così come quello di Marco Spagnuolo, 22 anni, elettricista di Morengo, che ha fatto scudo con il suo furgone temendo che una delle auto potesse esplodere, non è stato certo dimenticato. Ed ecco che giovedì 12 pezzo per pezzo si è finalmente ricostruito il drammatico episodio.

A parlare è uno dei feriti, Giorgio Togni, 22 anni di Urgnano, che se l'è cavata con un trauma toracico: «Dopo lo scontro, le fiamme sono subito divampate e il fumo ha iniziato a invadere l'abitacolo della mia auto. Ero sotto choc». La sua auto, una Lancia Y, alimentata a gpl, dopo lo scontro con una Opel Corsa, ha preso fuoco andando distrutta. Prima però che le fiamme avvolgessero il veicolo, il ventiduenne è stato aiutato ad uscire dall'abitacolo da Regonesi che, incurante del pericolo, si è avvicinato alla Lancia Y aprendo poi la portiera sul lato guida.

Regonesi ha messo il suo furgone, un Ducato a cassone aperto, a protezione dell'automobilista della seconda auto, una Opel Corsa, coinvolta nell'incidente, nel timore che la Lancia Y a gpl potesse scoppiare: V. D., 33 anni, di Cologno, in quel momento si trovava a terra, sul ciglio della strada, dopo che anche lui era stato aiutato ad uscire dall'abitacolo da Regonesi. È ancora ricoverato al Papa Giovanni a causa della rottura del femore e di un trauma toracico e cranico.

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