L'addio al motociclista
Erano in 500 a Redona

Il quartiere di Redona si è raccolto in preghiera per l'ultimo saluto a Claudio Pessina, il 38enne morto sabato pomeriggio sulla strada che collega Endine a Ranzanico mentre era a bordo della sua Ducati. Erano in 500 ad affollare la chiesa parrocchiale.

Il quartiere di Redona si è raccolto in preghiera per l'ultimo saluto a Claudio Pessina, il 38enne morto sabato pomeriggio sulla strada che collega Endine a Ranzanico mentre era a bordo della sua Ducati. Erano in 500 ad affollare la chiesa parrocchiale di via Leone XIII.

Claudio - come ha ricordato il parroco all'omelia - era una persona semplice e altruista. Tanti gli amici del giovane, che lo hanno ricordato per le sue grandi passioni: a cominciare da quella per il calcio che l'aveva portato a vestire la maglia dell'Olimpia; era - hanno ricordato tutti - un centrocampista grintoso e di grande carattere.

Oltre a quella per il calcio, Claudio ha coltivato con i suoi amici la passione per la montagna e, soprattutto ultimamente, per le due ruote. Per lui la Ducati era un sogno realizzato.

Proprio in sella alla sua Ducati ha perso la vita: stava percorrendo quella maledetta strada (che ha già causato numerose vittime negli anni) durante uno dei suoi tanti giri per le valli della Bergamasca, quando improvvisamente si è trovato davanti un camper che stava procedendo in senso opposto ma che ha invaso la sua corsia per svoltare in un parcheggio.

L'impatto tra la moto di Claudio Pessina e il camper è stato tremendo e non ha lasciato scampo al trentottenne elettricista di Redona che, nonostante i soccorsi non ce l'ha fatta. La salma è stata poi tumulata al cimitero di Bergamo.

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