La discarica di Strozza va in Regione
Botta e risposta tra Terzi e il Pd

Mattinata movimentata in Regione in merito al progetto di realizzazione della discarica del Monte Castra, a Strozza. Sull'argomento l'assessore Terzi: su questo argomento regna confusione. Scandella (Pd): «Stamattina la Terzi non era nemmeno in commissione».

Mattinata movimentata in Regione in merito al progetto di realizzazione della discarica del Monte Castra, a Strozza. La Commissione Ambiente, presieduta da Luca Marsico (PdL), ha ricevuto in audizione i rappresentanti del Comitato «No discarica» e gli amministratori delle aree interessate.

Presenti tra gli altri il presidente della Comunità Montana Valle Imagna, Roberto Facchinetti, i sindaci dei Comuni di Almenno San Salvatore (Carlo Natali), di Strozza (Ruggero Persico) e di Corna Imagna (Antonio Carminati) oltre al presidente del Comitato «No discarica», Riccardo Cornali e ai funzionari dei Settori Ambiente e Tutela e Risorse naturali della Provincia di Bergamo.

«Pur in presenza di un progetto che deve ancora seguire tutto l'iter amministrativo previsto dalla legge – ha commentato il presidente Marsico – la Commissione ha voluto fare propria la problematica. Sarà poi nostra cura monitorare costantemente l'evolversi delle procedure», con l'assessore all'Ambiente Claudia Maria Terzi che ha fatto sentire subito la sua voce: «Sulla discarica di Strozza - ha dichiarato - parte del Pd parla a sproposito».

L'esternazione arriva a margine dell'audizione della commissione Ambiente e Protezione civile della Regione Lombardia, in merito al progetto della discarica di rifiuti speciali sul monte Castra a Strozza e Almenno San Salvatore. «La competenza sulla pianificazione di questo tipo di discariche è delle provincie – afferma l'assessore –. Il fatto che un consigliere regionale come Scandella proponga un piano regionale è emblematico della confusione che sembra regnare su questo tema. Altra cosa è il Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti, che fissa degli obiettivi cui gli enti locali devono tendere. Regione Lombardia ha ripetuto più volte che bisogna aumentare la raccolta differenziata e ridurre lo smaltimento tramite termovalorizzatori e il conferimento in discarica grazie al recupero e alla minor produzione di rifiuti».

L'assessore continua: «Resta il fatto che una discarica in un territorio come la Valle Imagna che deve puntare sul turismo per assicurarsi lo sviluppo in futuro di certo non trova il favore di Regione Lombardia: mi auguro che i Comuni di Strozza e Almenno San Salvatore tornino sui loro passi e risparmino quest'obbrobrio ai bergamaschi. Le parole del sindaco di Strozza Persico, tuttavia, mi preoccupano non poco: abbiamo superato il concetto per cui i bilanci comunali si debbano sostenere cementificando il territorio, non vorrei però che ora si sostituissero i palazzoni con le discariche» conclude la Terzi.

Sull'argomento interviene anche il Pd e Patto Civico: «Condividiamo le preoccupazioni espresse dagli abitanti di quei territori per la presenza del sito archeologico e per le eventuali ricadute su un turismo che sta crescendo – hanno detto Jacopo Scandella e Mario Barboni, consiglieri regionale del Pd –, ma a queste aggiungeremmo una preoccupazione di tipo tecnico: nel progetto si parla di trattamento di percolato e biogas. Questo non fa che aumentare le perplessità. Siamo convinti che sia meglio proseguire nel ripristino ambientale del fianco della montagna».

Sempre che i Comuni interessati, Strozza e Almenno San Salvatore, siano definitivamente d'accordo, hanno sottolineato i due consiglieri Pd: «Li abbiamo sentiti possibilisti, durante l'audizione, ma spetta a loro dire un no chiaro sulla vicenda». I consiglieri del Pd hanno lasciato, invece, la sala dove si teneva la Commissione, assieme a tutta la minoranza, nel momento in cui si è trattato di votare una proposta di atto amministrativo relativo all'ottemperanza di una sentenza del Tar di Brescia su un ambito estrattivo sito in comune di Calcinate. La richiesta originaria da parte della società era di ampliarne una parte.

«Non partecipiamo al voto – hanno detto chiaramente i consiglieri Pd – e la nostra è una scelta ponderata e non disgiunta dalla vicenda complessiva del Piano cave della provincia di Bergamo. Vicenda sulla quale, oltre tutto, nutriamo seri dubbi sul fatto che Regione Lombardia abbia operato al meglio». E Paolo Micheli, consigliere regionale del Patto civico, si è aggiunto a Scandella e Barboni nella dichiarazione di non voto: «La nostra è una scelta politica. Abbandonare la commissione, pur su un atto tecnico, è un modo per sottolineare che il pasticcio del Piano Cave della Provincia di Bergamo, che ha una storia lunga e tormentata anche giudiziariamente, ha responsabilità politiche chiare nel centrodestra. Da qui il comprensibile nervosismo dei commissari della maggioranza. Ora il Tar interviene in un quadro estremamente intricato, ma non si può fingere quanto sia urgente che la Regione intervenga in modo risolutivo. Altrimenti quello che oggi è già un groviglio, rischierà di complicarsi sempre di più a scapito del territorio», hanno chiosato i consiglieri.

Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd, in serata ha replicato alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Ambiente Terzi: «Oggi l'assessore non era in VI Commissione Ambiente, dove è stato audito il Comitato contro la discarica del Monte Castra a Strozza. E non si è parlato di piano regionale delle discariche, ma di tutte le perplessità riguardanti il progetto di Strozza. Dispiace leggere queste sue dichiarazioni non inerenti all'audizione di stamani».

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