Botte e insulti a moglie e figlio
Giudice dispone l'allontanamento

«Voglio solo tornare a casa da mia moglie e dai miei figli, li amo». Lo ha ripetuto più volte davanti al giudice, anche rispondendo a domande di tutt'altro tenore. Alla fine però è proprio quello che gli è stato negato: troppo pericolo, secondo il giudice.

«Voglio tornare a casa da mia moglie e dai miei figli, li amo». Lo ha ripetuto davanti al giudice. Alla fine però è proprio quello che gli è stato negato: troppo pericolo - secondo il giudice - che lui in questa fase si avvicini alla moglie e ai figli.

Lui, un cinquantenne di Pontirolo Nuovo, arrestato per maltrattamenti in famiglia, da ieri non può più avvicinarsi né alla casa familiare, fino a lunedì condivisa con la moglie e i due figli, e nemmeno ai luoghi da lei abitualmente frequentati.

Qualche mese fa nella coppia cominciano i dissapori: minacce, spintoni, male parole, coinvolgendo anche i genitori di lei. La situazione si aggrava tanto che più di una volta la donna - che pensa alla separazione - si rivolge ai carabinieri, chiede aiuto anche per il marito, cerca l'aiuto nella mediazione familiare.

Tutto senza risultati concreti: nel tempo - secondo quanto denunciato - si accumulano episodi di minaccia sempre più forte, anche di morte e nei confronti degli stessi figli. Alla fine lei, esasperata, si era rivolta ai carabinieri, denunciando i maltrattamenti subiti. Forse proprio questa è stata però la scintilla che ha fatto scattare di nuovo l'uomo: alla sera una lite accesa, tra lui e la moglie, e poi anche col figlio minorenne, a spintoni e minacce. Appena è riuscita a sottrarsi la donna ha chiamato i carabinieri di Dalmine.

Il giudice Ilaria Sanesi ha convalidato l'arresto, e applicato una misura cautelare a tutela dell'incolumità della donna: l'allontanamento da tutti i luoghi da lei frequentati, casa coniugale compresa.

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