Evitare il taglio dei treni
Proposta lombarda al Veneto

Gestire insieme la tratta Milano-Verona-Venezia, garantendo una corsa ogni 60 minuti, usando sia i treni di Trenitalia che quelli di Trenord. È questa la soluzione individuata dall'assessorato lombardo a pensata per ovviare al taglio da parte del Veneto di 8 treni giornalieri.

Gestire insieme la tratta Milano-Verona-Venezia, garantendo una corsa ogni 60 minuti, usando sia i treni di Trenitalia che quelli di Trenord. È questa la soluzione individuata dall'assessorato lombardo alle Infrastrutture e Mobilità e sottoposta oggi a Trenitalia, che, dal punto di vista tecnico, l'ha giudicata solo parzialmente fattibile, pensata per ovviare al taglio da parte del Veneto di 8 treni giornalieri.

"Come promesso - spiega l'assessore Maurizio Del Tenno - abbiamo fatto una proposta per ripristinare treni che per i nostri pendolari sono importantissimi. Ora è sul loro tavolo, e per risolvere il problema siamo anche disponibili a impegnare risorse e a coprire una parte dei costi: aspettiamo un riscontro da parte loro e poi decideremo insieme come intervenire. Mantenere queste tratte rimane comunque una priorità e chiedo alla Regione Veneto di dare mandato ai suoi tecnici, affinché facciano davvero il possibile per risolvere la situazione".

LE DIFFICOLTÀ DA RISOLVERE - In seguito ai tagli ipotizzati si creerebbero ulteriori difficoltà, nel senso che i treni Verona-Venezia che la Regione Veneto intende istituire (quindi sul solo territorio regionale) non sarebbero mai in coincidenza con quelli Milano-Verona (gestiti da Trenord), in quanto la loro partenza sarebbe prevista esattamente un minuto dopo l'arrivo di questi ultimi, rendendo quindi praticamente impossibile il trasbordo.

"La soluzione che oggi abbiamo prospettato - conclude Del Tenno - implica anzitutto una suddivisione dei costi e poi ci consente di potenziare una relazione importante anche in ottica Expo. Siamo sicuri che, facendo squadra, potremo continuare a garantire quel servizio che oltre 10.000 pendolari continuano a chiederci".

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