«Incassa i soldi dei parcheggi
ma il silos alla Fara non c'è ancora»

I conti non tornano. E non è solo per la frana. Quella ormai arcinota che ha congelato in una gigantesca voragine il parcheggio dell'ex parco faunistico, facendone sballare al tempo stesso il preventivo - da 12 a 15 milioni - per l'opera.

I conti non tornano. E non è solo per la frana. Quella ormai arcinota che ha congelato in una gigantesca voragine il parcheggio dell'ex parco faunistico, facendone sballare al tempo stesso il preventivo - da 12 a 15 milioni - per l'opera.

I conti non tornano nemmeno sulle Mura, dove la Bergamo parcheggi - la società cui è stata affidata la realizzazione del silo in project financing e alla quale partecipano oltre a Parcheggi Italia spa, anche Atb Mobilità e le imprese Cavalleri, Locatelli e Cividini - gestisce ormai da più di otto anni gli oltre 200 posti auto tra Porta Sant'Agostino e Colle Aperto, riscuotendone i ricavi legati alla sosta.

Il meccanismo sulla carta era chiaro: gli introiti ottenuti da una parte (coi parchimetri appunto) avrebbero dovuto sostenere in qualche misura l'investimento dall'altra (ovvero la costruzione del parcheggio). Il crollo invece ha fatto saltare l'equazione, troncandola alla sua prima componente e cioè all'incasso sulle Mura. Quanto? Il punto è anche e soprattutto questo. Perché tra i 200 mila euro all'anno dichiarati a suo tempo in via ufficiosa dal Comune e i 500 mila euro che si evincono da contabilità e documenti vari c'è una bella differenza. A fare le pulci a Palafrizzoni è Micromega Bergamo che nella diffida depositata ieri in Comune solleva numerose perplessità.

«Faremo tutte le verifiche necessarie – ribatte l'assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci –, mezzo milione di euro suona però come un dato fuori misura: sarebbe un sesto dell'intero incasso derivante dai parcheggi cittadini. Un po' troppo».

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 4 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA