Gioco d'azzardo, piaga sociale
Mercoledì la proposta di legge

Il gioco d'azzardo in Italia si configura come una «piaga sociale» in costante ascesa: sono circa 32milioni i giocatori di azzardo, oltre il 54% della popolazione, 3milioni sono a rischio patologico, circa 800mila i giocatori già patologici.

Il gioco d'azzardo in Italia si configura come una «piaga sociale» in costante ascesa che la colloca al primo posto in Europa e al terzo nel mondo: sono circa 32milioni i giocatori di azzardo, oltre il 54% della popolazione, 3milioni sono a rischio patologico, circa 800mila i giocatori già patologici.

Le risorse necessarie alla cura di queste dipendenze si stima ammontino a circa 7miliardi di euro e la spesa complessiva raggiunge nel 2012 gli 88miliardi di euro.

Mercoledì 9 ottobre verrà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare, redatta in questi mesi, per la regolamentazione del gioco d'azzardo a tutela della salute degli individui che darà il via ufficiale alla raccolta firme che partirà in tutti i comuni di Italia che hanno già sottoscritto il «Manifesto dei sindaci contro il gioco d'azzardo» - promosso da Terre di mezzo e Legautonomie.

I 22 articoli della legge quadro di iniziativa popolare sottolineano gli aspetti più problematici del gioco d'azzardo: una reale tutela per le fasce deboli e vulnerabili della società ed effettivi impedimenti di gioco per i minori, contrasto all'infiltrazione mafiosa, all'evasione fiscale e tributaria, trasparenza dei flussi di denaro, forte regolamentazione dei messaggi pubblicitari, prevenzione e cura reali per le persone affette da G.A.P. - Gioco d'azzardo Patologico. Si chiede, soprattutto, che i sindaci abbiano potere di decisione sull'apertura di sale da gioco, proprio perché è compito primo del sindaco la salvaguardia e lo sviluppo del benessere dei propri cittadini, che conoscendo meglio il territorio può scegliere con più attenzione dove e come consentire la pratica del gioco.

Il gioco d'azzardo preoccupa molto le amministrazioni locali proprio per le ricadute sociali,relazionali ed economiche, sulle proprie comunità. I sindaci, inoltre, non hanno nessun potere decisionale rispetto al tema del gioco e non possono quindi tutelare le fasce deboli della popolazione e il proprio territorio dal degrado e dalle infiltrazioni mafiose. Sono oltre 310 i comuni – da nord a sud –, per una popolazione che va oltre il 14% degli italiani e in alcune regioni come la Lombardia oltre il 40% della popolazione che, firmando il «Manifesto», chiedono a gran voce un regolamentazione in materia di azzardo oggi gestito, unicamente dallo Stato, in condizione di pressoché totale deregulation. 

Alla giornata di mercoledì 9 ottobre interverranno alcuni sindaci e i loro delegati provenienti da tutta Italia che, in veste ufficiale e con la fascia tricolore, firmeranno la legge. Tra i molti presenti: Ada Lucia De Cesaris, David Gentili e Pierfrancesco Majorino, Comune di Milano; Maria Ferrucci, Comune di Corsico; Eugenio Cominicini, Comune di Cernusco sul Naviglio; Monica Chittò, Comune di Sesto San Giovanni; Antonello Concas, Comune di Pioltello; Leonio Callioni, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell'Asl di Bergamo; Mario Turla, consulente antiriciclaggio che ha contribuito, tra gli altri, alla formulazione della legge sopratutto per gli aspetti economici e di contrasto al gioco illecito e ancora rappresentanti del Comune di Ravenna e del Comune di Lenola (Latina).

La posizione di Adiconsum

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