Benzina e diesel 0-1-2: via ai divieti
Da martedì 15 stop in 37 Comuni

Dal 15 ottobre scattano i divieti in 37 Comuni della Bergamasca per limitare la circolazione degli euro 0 benzina, euro 0, euro 1, euro 2 diesel. Il divieto di circolazione sarà in vigore fino al 15 aprile, dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì. Attenzione anche alle stufe e ai caminetti alimentati con biomasse legnose.

Dal 15 ottobre scattano i divieti in 37 Comuni della Bergamasca per limitare la circolazione degli euro 0 benzina e degli euro 0, euro 1, euro 2 diesel. Il divieto di circolazione sarà in vigore fino al 15 aprile, dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì. Attenzione anche alle stufe e ai caminetti alimentati con biomasse legnose.

La prima riunione del Tavolo aria dopo l'approvazione del Pria (Piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria) ha confermato gli obiettivi - da raggiungere entro il 2016 - di estendere l'area critica a 570 Comuni lombardi e di limitare la circolazione degli euro3 diesel tra il 15 ottobre e il 15 aprile.

I Comuni già inseriti nell'area critica - e dove dal 15 ottobre 2013 scatterano i divieti per limitare la circolazione degli euro 0 benzina e degli euro 0, euro 1, euro 2 diesel - sono: Albano Sant'Alessandro, Alzano Lombardo, Arcene, Azzano San Paolo, Bergamo, Boltiere, Brembate, Brusaporto, Canonica D'Adda, Ciserano, Curno, Dalmine, Filago, Gorle, Grassobbio, Lallio, Montello, Mozzo, Nembro, Orio al Serio, Osio Sopra, Osio Sotto, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ponteranica, Pontirolo nuovo, Ranica, San Paolo D'Argon, Scanzorosciate, Seriate, Stezzano, Torre Boldone, Torre de' Roveri, Treviglio, Treviolo, Verdellino, Villa di Serio. Il divieto di circolazione sarà in vigore fino al 15 aprile, dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì.

L'assessore regionale all'Ambiente, Claudia Terzi, ha spiegato che l'incontro del Tavolo aria, svoltosi venerdì 11 ottobre a Palazzo Lombardia, «è servito a chiarire i contenuti del Pria a tutti gli enti pubblici e ai soggetti privati che la legge regionale identifica come membri del Tavolo istituzionale aria. L'obiettivo era condividere i contenuti del Piano e trovare insieme le migliori modalità di applicazione».

Alla riunione, oltre alla Regione, hanno partecipato le Province, le Città capoluogo, i Comuni sopra i 40.000 abitanti, Arpa, associazioni rappresentative degli enti locali, delle imprese, delle parti sociali ed altri soggetti pubblici e privati.

Il provvedimento attuale interessa già 8,5 milioni di abitanti in Lombardia, ma in futuro sarà necessario estendere le limitazioni anche al di sopra dei 300 metri. Terzi, comunque, assicura: «Ci arriveremo con gradualità e attenzione alle necessità del territorio, nonché incentivando l'ammodernamento degli impianti».

I comuni bergamaschi a cui, entro il 2016, si estenderà l'area critica sono i seguenti: Albino, Ambivere, Arzago d'Adda, Bagnatica, Bariano, Bolgare, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate di Sopra, Brignano Gera d'Adda, Calcinate, Calcio, Calusco d'Adda, Calvenzano, Capriate San Gervaso, Caprino Bergamasco, Caravaggio, Carvico, Casirate d'Adda, Castel Rozzone, Castelli Calepio, Cavernago, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Chignolo d'Isola, Chiuduno, Cisano Bergamasco, Cividate al piano, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Cortenuova, Costa di Mezzate, Covo, Fara Gera d'Adda, Fara Olivana con Sola, Fornovo San Giovanni, Ghisalba, Gorlago, Grumello del Monte, Isso, Levate, Lurano, Madone, Mapello, Martinengo, Medolago, Misano di Gera d'Adda, Morengo, Mornico al Serio, Mozzanica, Pagazzano, Paladina, Palazzago, Palosco, Pognano, Pontida, Pradalunga, Presezzo, Romano di Lombardia, Solza, Sorisole, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Spirano, Suisio, Telgate, Terno d'Isola, Trescore Balneario, Urgnano, Valbrembo, Verdello, Villa d'Adda, Zanica, Barzana.

Stufe e caminetti - È stato anche ribadito che è attualmente vigente - dal 15 ottobre al 15 aprile - il divieto di utilizzo di apparecchi domestici (caminetti aperti o chiusi e stufe) alimentati a biomassa legnosa aventi un rendimento inferiore al 63 per cento nell'area critica e nei Comuni al di sotto dei 300 metri.

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