Giù le tasse, niente tagli alla sanità
Ecco la ricetta di Letta per il 2014

«Per la prima volta da tempo siamo riusciti a fare una legge di Stabilità dove i conti quadrano senza aumentare le tasse e senza tagli al sociale e alla sanità». Lo ha annunciato il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi.

«Per la prima volta da tempo siamo riusciti a fare una legge di Stabilità dove i conti quadrano senza aumentare le tasse e senza tagli al sociale e alla sanità». Lo ha annunciato il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi, che ha dichiarato: «Il debito pubblico è in calo nel 2014, 2015 e 2016 e centriamo l'obiettivo del 2,5% di deficit/Pil nel 2014».

Questo, secondo Letta, implicherà «una significativa riduzione di tasse per famiglie e imprese», perchè nella legge di stabilità «il taglio del cuneo fiscale varra' 5 miliardi per i lavoratori e 5,6 miliardi per le imprese in tre anni».

Le coperture finanziarie della legge di Stabilità da 11,5 miliardi «nel 2014 sono reperite da quattro grandi voci: 3,5 miliardi di tagli alla spesa (2,5 miliardi di tagli al bilancio dello Stato e un miliardo di tagli alla spesa delle Regioni), 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari, rivalutazioni di cespiti e partecipazioni e revisione del trattamento delle perdite di banche e assicurazioni e altri intermediari, 1,9 miliardi derivano da interventi fiscali (500 mln da limatura tax expenditures) e altri interventi in tema di attività finanziarie e, in particolare, l'aliquota di bollo per la gestione delle attività finanziarie, oltre al visto di conformità per le compensazioni sulle imposte dirette» ha spiegato il presidente del Consiglio: «Come vedete la parte di interventi fiscali è una parte minore. La somma - ha precisato Letta - non fa 11,5 miliardi ma mancano 3 miliardi e questo è importante perchè è il primo beneficio delle politiche che in Europa questo Governo ha fatto. Nei mesi scorsi in tanti hanno detto al Governo e al sottoscritto "sforate il 3% come hanno fatto altri", ma noi abbiamo mantenuto l'impegno con Bruxelles e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la Legge di stabilità non comincia con una sforbiciata di tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles come fatto sempre fino ad adesso (la commissione Ue indicava una quota di tagli e nuove tasse per ridurre il deficit) e possiamo usare la flessibilità che abbiamo negoziato che sta dentro Legge di stabilità».

Quindi, ha concluso Letta, abbiamo fatto «una manovra equilibrata che va nella direzione giusta della riduzione delle tasse, degli investimenti e dell'equilibrio di bilancio».

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