Wwf: troppe norme calpestate
Si deve sospendere la caccia

Sospensione della caccia ed annullamento del piano faunistico fino a quando non ne venga presentato uno che rispetti la normativa: lo chiede il Wwf nel ricorso contro Provincia di Bergamo, Regione Lombardia e nei confronti di Arcicaccia e Federcaccia al Tribunale amministrativo di Brescia.

Sospensione della caccia ed annullamento del piano faunistico fino a quando non ne venga presentato uno che rispetti la normativa: lo chiede il Wwf nel ricorso contro Provincia di Bergamo, Regione Lombardia e nei confronti di Arcicaccia e Federcaccia al Tribunale amministrativo di Brescia con un corposo documento in cui si ricostruisce la storia degli ex Piani, dei successivi ricorsi presentati dalle associazioni ambientaliste e delle sentenze già emesse dallo stesso Tar.

«È necessario un piano - sottolinea Paola Brambilla, presidente di Wwf Lombardia e legale dell'associazione - che rispetti la legge. Tale Piano non può essere messo a punto dalla Provincia, che ha già dimostrato di non esserne in grado». Non rimane che il ricorso a un Commissario che si occupi di un nuovo Pfv, decisione demandata al Tar che nel giro di una settimana dovrebbe fissare l'udienza.

«Dal 2000 ad oggi, il Wwf chiede semplicemente di applicare leggi e sentenze, mentre la giustizia è calpestata da quattro o cinque cavernicoli che hanno impegnato quattro sedute del consiglio provinciale per difendere gli interessi di diecimila cacciatori. Dico cavernicoli in senso tecnico, perché sono rimasti all'idea di caccia di sopravvivenza dell'età della pietra, ma forse i cavernicoli erano più avveduti perché sapevano di non dover esagerare e non violavano le leggi della natura. Il consiglio dovrebbe invece impiegare risorse e tempo per occuparsi di lavoro, istruzione, problemi sociali» continua Brambilla.

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