Merito del rafforzamento della struttura, grazie al reclutamento di un terzo pediatra, che nei giorni prefestivi e festivi accoglie, in un apposito ambulatorio, i codici verdi e bianchi, quelli meno urgenti.
Una sperimentazione iniziata il 6 dicembre e in programma fino all’inizio di maggio, che va ad aggiungersi alla riorganizzazione di un anno fa, come spiega il Direttore generale dei Riuniti Carlo Bonometti: “La prima riorganizzazione messa a punto dal marzo scorso prevedeva l’affiancamento del medico di reparto a quello del Pronto Soccorso quando i tempi d’attesa superavano i 120 minuti, ma anche alcune migliorie strutturali, come l’ampliamento della sala d’aspetto. Dall’inizio di dicembre s’è aggiunta la presenza nei turni prefestivi e festivi, sia diurni che notturni, di un pediatra “a gettone”, per l’esame dei codici bianchi e verdi, quelli meno urgenti. Si tratta di specialisti, con esperienza ospedaliera: medici dei Riuniti o di altre aziende come Ponte San Pietro e Treviglio che si sono convenzionate con noi”.
“I risultati ottenuti sono ancora più confortanti se confrontati con le attese di ore del 2007 o con i dati del gennaio 2008, in cui i tempi medi d’attesa toccavano i 75 minuti e i pazienti rimasti in sala d’aspetto per oltre cento minuti erano 334 contro i 123 di quest’anno – commenta Claudio Sileo, Direttore sanitario -. Si tratta di differenze statisticamente significative, in particolare nel fine settimana, anche se può ancora capitare di dover attendere quando si verificano molte urgenze (codici gialli). Basti pensare che il picco più negativo a gennaio nel week end è stato di 49 minuti, in una giornata con 94 accessi, di cui ben 15 codici gialli a breve distanza l’uno dall’altro”.
“La sperimentazione messa a punto dai Riuniti per far fronte ai rischi connessi al calendario natalizio, che prevedeva la chiusura quasi ininterrotta degli ambulatori dei pediatri di libera scelta, rappresenta una risposta realista e possibile da subito, anche senza la famosa rete provinciale o rivoluzioni territoriali – continua Bonometti -. Anche l’investimento, attualmente a carico dell’Azienda ospedaliera, è ragionevole: circa 60mila Euro per cinque mesi. Ma se è vero che ci stiamo facendo carico di un’esigenza del territorio, crediamo che di questo si tenga conto anche dal punto di vista economico”.
La sperimentazione prevede anche una maggiore attenzione ai genitori e ai bambini in attesa. Nella sala d’aspetto sono posizionati un monitor che fornisce la situazione del Pronto Soccorso pediatrico (numero degli accessi, tipo di codici, numero dei pazienti in visita o in osservazione) e una tv con programmi d’intrattenimento, ed è stato ricavato uno spazio ulteriore per cambiare i più piccoli.
Operatori assistono le famiglie che devono scaldare biberon e pappe o a cui servono pannolini, e soprattutto aiutano chi aspetta a non avere la sensazione di essere abbandonato a se stesso, soprattutto quando sono in corso visite per i casi più complessi, che richiedono tempo e accertamenti diagnostici.
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