Bergamasca a corto di posti bici
In città ne mancano 300

Va bene che in città è arrivata la ciclostazione, che presto sarà attivo il servizio di bike-sharing e che il sottopassaggio della stazione ferroviaria è ciclabile. Peccato però che dal sottopassaggio si arrivi ai binari o in piazzale Marconi solo attraverso ripide scale, così come sul tutto il territorio orobico è insufficiente il numero dei posteggi - sicuri e coperti - per le due ruote che servirebbe per sopperire il bisogno dei ciclisti bergamaschi. Sono questi i temi più salienti riguardanti la Bergamasca che emergono dalla ricerca «Muoversi in bici in Lombardia usando i mezzi pubblici». Uno studio compiuto da Assoutenti Lombardia, il Movimento dei Consumatori e Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, sull'utilizzo in sicurezza della mobilità ciclopedonale in sinergia con il sistema di trasporto pubblico.

BICI, MEZZO FUNZIONALE
«Muoversi in bicicletta è piacevole - spiega Massimo Ferrari, coordinatore della ricerca -. Anzi è facile, oltre che utile per tutti, per chi lo fa ma anche per gli altri. Ogni bici che circola è infatti con buona probabilità un'auto in meno che circola, senza dimenticare l'aspetto economico: 1000 chilometri percorsi in bici invece che in auto equivalgono a un risparmio di circa 350 euro per il solo viaggiatore».

ANCORA TROPPE BARRIERE ARCHITETTONICHE
La ricerca analizza quindi i vantaggi dell'uso della bicicletta nella quotidianità e, nello specifico, studia l'intermodalità tra bici e mezzi di trasporto pubblico, con attenzione all'abbinamento bici-treno. «Per quanto riguarda Bergamo la situazione negli ultimi tempi è migliorata: è arrivata la ciclostazione e un sottopasso interno alla stazione ferroviaria che può essere utilizzato anche dai ciclisti» continua Ferrari. La nota dolente sono le ancora tante barriere architettoniche presenti in stazione: «Mancano le canaline che potrebbero agevolare i ciclisti nel trasportare le due ruote fino al binario, così come ancora molti sono i treni non accessibili per il trasporto delle biciclette».
La ricerca (che è possibile scaricare on line da questo articolo, ndr) offre quindi dettagliate informazioni su quali treni offrono il servizio di trasporto, con tanto di costi e informazioni, oltre a un aiuto a a costruire artigianalmente addirittura una sacca porta-bicicletta (www.fiab-onlus.it/treno).

MANCANO POSTEGGI COPERTI
E se i problemi - date le ancora tante barriere architettoniche - ci possono essere per raggiungere il treno, i disagi ci sono anche per chi il treno lo va a prendere senza bici, lasciando le due ruote in un posteggio: «Quando parliamo di parcheggio per le biciclette - commenta ancora il coordinatore della ricerca -, i numeri sono ancora troppo bassi: secondo uno studio condotto da Fiab, Legambiente e Wwf, a fronte di un fabbisogno di circa 34 mila posti bici coperti nelle sole stazioni lombarde di Trenitalia, ne sono presenti meno di 9.500 e non sempre in condizioni ottimali». Se si analizzano poi tutte le stazioni della Bergamasca si arriva a un totale di 1.550 posti bici attualmente presenti: «Ma considerando la reale necessità, secondo una proiezione dei bisogni e dell'uso che i bergamaschi farebbero della bici se ci fosse un posteggio coperto e sicuro, ne servirebbero altri 1.900, di cui 300 nella sola città di Bergamo, 250 a Treviglio e per esempio 200 a Seriate».
Qualche numero che dimostra la necessità di maggiori posteggi per le bici: «Riparati e sicuri, incentiverebbero l'uso della bici stessa: chi fa pochi chilometri in auto per raggiungere per esempio la stazione dei treni ma anche altre località della propria città sarebbe stimolato a usare maggiormente la bici se fosse certo che il suo mezzo è al sicuro». E in alcuni casi, segnalano i cittadini, servirebbero semplici rastrelliere sparse per la città e soprattutto nell'area del centro.

GREENWAY IN VAL BREMBANA
Poi la ricerca analizza anche le «greenways lombarde», con una nota di merito che va alla Valle Brembana: «Il sedime della ferrovia elettrica che fino al 1966 si snodava da Bergamo a Piazza Brembana è un'ottima pista ciclabile» si sottolinea nella ricerca che conclude il suo studio con il decalogo per pedalare in sicurezza. Scoprilo scaricando la ricerca direttamente da questa pagina.

Fabiana Tinaglia

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