Lo scenario emerge dal convegno Spi Cgil alla Borsa Merci, sul tema dell'assistenza familiare. Uno scenario nel quale la popolazione di anziani non autosufficienti è destinata ad aumentare (nel 2020 gli «over 80» saranno il 57% in più di oggi e gli anziani, over 65, non autosufficienti gravi, oggi circa 11.000, diventeranno 15.000) e sarà necessario adeguare strutture e iniziative per l'assistenza. A cominciare dai centri diurni integrati che al momento sono 22 nella Bergamasca, capaci di assistere 400 persone (a Brescia ce ne sono 40, capaci di assistere 2.000 persone).
«Il fenomeno della non autosufficienza, sul quale si innesta principalmente l'attività delle assistenti familiari, è in fortissima espansione», ha sottolineato Giovanni Peracchi, segretario generale del Sindacato pensionati della Cgil, che ha rimarcato «quanto poco sia finanziato e governato. Se circa 5.400 anziani, oggi in età molto avanzata, sono assistiti nella nostra provincia nelle strutture residenziali sanitarie e beneficiano, in qualche misura, di un contributo pubblico, sono più del doppio le persone non autosufficienti, accudite direttamente a casa, che non beneficiano di alcun (o quasi) sostegno o contributo. E, una parte significativa di queste ricorrono all’aiuto di assistenti straniere Questo per dire come la non autosufficienza, e in essa la parte di auto-organizzazione familiare che si avvale dell’aiuto delle badanti, necessiti di maggiore programmazione, di maggiore intervento pubblico, di maggiori finanziamenti».
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