Case, calo dei prezzi e tassi bassi
si comincia a pensare di investire

Meno 4 per cento a Bergamo, - 6,8 % a Brescia, - 2,4 % a Milano. Anche nel secondo semestre del 2008 è proseguita la diminuzione dei prezzi delle abitazioni: lo conferma una ricerca dell'Ufficio studi di Tecnocasa. La discesa dei prezzi è diffusa praticamente in tutta Italia: iniziata nel 2007, prosegue da semestri con variazioni nominali negative contenute ed estese a tutte le realtà territoriali.

L'indagine conferma anche altri aspetti emersi nei semestri precedenti: una maggiore offerta di immobili sul mercato, una domanda più prudente e riflessiva e il conseguente aumento delle tempistiche di vendita. Il mercato immobiliare, insomma, si muove con più lentezza perché i potenziali acquirenti hanno allungato i tempi delle loro decisioni, anche per una maggiore incertezza sulla propria disponibilità di spesa.

Ha contribuito in maniera determinante la situazione che si è venuta a creare sul mercato creditizio: l’atteggiamento prudenziale e selettivo messo in atto dagli istituti di credito nella concessione dei mutui, ha creato difficoltà per quella fascia di clientela che, non avendo un capitale iniziale a disposizione, deve ricorrere a un finanziamento importante. La mancanza di liquidità e le previsioni per l’economia del Paese inducono le banche a essere più attente rispetto alla capacità di indebitamento delle persone e rispetto al valore finanziabile dell’immobile.

Questo ha alimentato serrate trattative sui prezzi richiesti dai venditori e la conclusione della compravendita a prezzi più bassi rispetto al semestre precedente. A trovarsi in maggiore difficoltà sono stati soprattutto i giovani, gli stranieri, le famiglie monoreddito, i lavoratori con contratto a tempo determinato.

Nella seconda parte dell’anno si sono riscontrate però anche alcune novità: prima una maggiore propensione da parte dei venditori a rivedere le richieste iniziali, soprattutto per chi si è trovato nella necessità di vendere l’immobile e di dover rientrare del capitale e per chi ha effettuato un contestuale acquisto. Poi il ritorno all’investimento sul mattone, determinato dalla «fuga» dai mercati finanziari.

Nei primi mesi del 2009 la sensazione degli operatori è che ci sia una ripresa della domanda abitativa, stimolata dal ribasso dei tassi ma anche dalla consapevolezza che il mercato immobiliare abbia ormai intrapreso una nuova strada e che la diminuzione dei prezzi offra delle opportunità nell’acquisto.

Il calo più sensibile dei prezzi s'è visto nei capoluoghi di provincia (-3.9%), seguiti dall’hinterland delle grandi città (-3.8%) ed infine dalle grandi città (-3.6%).

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