Viaggio in treno per 40 sindaci
«Ma da Trenitalia poche risposte»

Oltre una quarantina di sindaci e assessori hanno viaggiato in treno nella mattinata di lunedì 23 marzo. Sulle tratte bergamasca, bresciana e lecchese, hanno vissuto l'esperienza dei pendolari per poi darsi appuntamento in stazione Centrale, a Milano, per dirigersi al Pirellone...

  • Video: l'incontro in Regione
  • «Facciamo massa critica». È questo il commento di Silvana Saita, sindaco di Seriate, mentre scende le scale della stazione di Milano Centrale con altri quaranta sindaci e assessori della Bergamasca, del Bresciano, Meratese e Lecchese. L'appuntamento con tutti era fissato ieri mattina a Milano ed è stata proprio lei a organizzare con gli amministratori dei Comuni lombardi toccati dalla linea ferroviaria un incontro in Regione con i rappresentanti del Pirellone e Trenitalia. Nella borsetta un documento sottoscritto da un alto numero di amministratori dove si chiede «l'onere di agire con urgenza per trovare rimedi concreti a ritardi, peggioramento dei tempi di percorrenza, sporcizia e carenza di vagoni». Richieste che hanno dato vita a una riunione non poco dibattuta.

    IL VIAGGIO IN TRENO
    La riunione però è solo la seconda parte di una mattinata intensa che ha visto un nutrito gruppo di amministratori bergamaschi stipati sul treno delle 8,04 in partenza da Bergamo per Milano. Il ritrovo è nell'atrio della stazione di piazzale Marconi tra lo stupore dei pendolari che non sono poco meravigliati nel vedere così tante fasce tricolore. C'è Valerio Bettoni, presidente della Provincia di Bergamo, Maddalena Cattaneo, assessore alla Mobilità di Palafrizzoni, assessori e sindaci di numerosi paesi: da Albano Sant'Alessandro a Bagnatica, da Chiuduno a Grumello Del Monte, da Romano a Torre de' Roveri, fino a Treviolo, Verdello e Verdellino, Bariano, Solza, Dalmine e Treviglio. Un lungo elenco di nomi che al Pirellone si è andato ad aggiungere ai rappresentanti di Brescia e Lecco.

    IN «GITA» COME SARDINE
    A vederli, gli amministratori locali stipati tra due vagoni strapieni e vicini a un bagno maleodorante, sembrava di osservare un gruppo di una gita maleorganizzata: nessun posto a sedere disponibile, i viaggiatori in piedi, stretti e rigidi, e la sorpresina poco apprezzata dell'acqua che a metà viaggio ha iniziato a fuoriuscire dalla vicina toilette fuoriservizio bagnando le scarpe a molti sindaci. «Condizioni poco umane, ma almeno questo viaggio da pendolari ci permette di "vivere" la vita che fanno i nostri cittadini», commentano. Per questo motivo le richieste che arrivano sul tavolo del Pirellone sono quelle proprie dei viaggiatori: «Un servizio adeguato e funzionante - chiedono in coro - un miglioramento degli orari e delle coincidenze, la soluzione dei disservizi, consapevoli che non è semplice coniugare costi e benefici».

    RIUNIONE INFUOCATA
    E se stipati tra i vagoni faceva caldo, la temperatura non scende in Regione, con un dibattito che si fa in alcuni momenti acceso e che lascia i sindaci, a fine incontro, delusi. Ad attenderli il direttore generale della Direzione infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia Mario Rossetti e il direttore generale di Trenitalia Lombardia Fiorenzo Martini. È un susseguirsi di testimonianze e si parla un po' di tutti i disagi che colpiscono i pendolari: dalla sporcizia sui treni, alle mancate coincidenze, ai ritardi e soppressioni, ma anche al degrado delle stazioni e alle obliteratrici sempre guaste (lo stesso Bettoni ieri mattina era alla ricerca di una funzionante, ndr), fino all'annoso problema della composizione carrozze molto spesso più ridotta delle sette, massimo otto, previste. «Il trasporto peggiora, siamo stanchi di questo trattamento che va avanti da mesi - dichiara Bettoni -, Trenitalia deve cambiare pagina e se il caso anche i dirigenti. Bisogna ricordare che queste infrastrutture sono vitali per la nostra economia e se noi amministratori possiamo stimolare Regione e Trenitalia, è anche necessario che chi ha il potere intervenga, dal Parlamento al ministero dei Trasporti». Dura anche Maddalena Cattaneo: «Il mio intervento rappresenta una protesta nei confronti di Trenitalia, ma anche Regione Lombardia ha le proprie responsabilità: ora bisogna dare risposte chiare, perchè troppe promesse sono state disattese». Seguono a ruota gli altri amministratori che chiedono «concretezza, orari più consoni alle esigenze dei viaggiatori», treni «dove la luce, il riscaldamento e le porte - dichiara il rappresentante di Solza - possano funzionare contemporaneamente».

    LE RISPOSTE
    «Sapevamo che tutto non sarebbe andato liscio - premette Rossetti -, ma la stessa organizzazione degli orari non è così semplice con 700 treni modificati su 1.000 e con 50 treni in più». Poi le spiegazioni si spostano su un piano più economico: mancano i finanziamenti - spiega - il contratto di servizio è fermo. La Regione però si rimbocca le maniche con nuove riunioni per «affinare l'attuale orario in quattro incontri territoriali» e per pensare al piano estivo con altri tavoli di discussione. Poi una battuta agli amministratori locali «a intervenire sull'acquisto dei treni» utilizzando i finanziamenti previsti dagli accordi di programma per le opere di compensazione. «Invece dei parchi - domanda Rossetti -, perchè non acquistare treni?». «Sono dichiarazioni inopportune - commenta l'assessore ai Lavori pubblici di Treviglio Graziano Quadri -. Quei soldi li usiamo in funzione del trasporto su ferro, come per i parcheggi vicini alla stazione».
    Anche l'assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo interviene sulla riunione, pur non avendo partecipato per altri impegni: «Abbiamo in agenda nuove riunioni e nel frattempo continua anche il lavoro di confronto tra Regione e il Gruppo Fs per la verifica di una possibile sinergia aziendale tra Trenitalia e Ferrovie Nord Milano che porti alla nascita di un nuovo soggetto per il trasporto ferroviario regionale».
    Poi la palla passa a Trenitalia: «Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio, abbiamo sbagliato a non accorgerci prima del divario tra i finanziamenti in possesso e le esigenze effettive a cui rispondere - dice Martini -. Sappiamo che i nostri treni sono vecchi e stiamo facendo di tutto per rinnovarli, lavoreremo sugli orari e per quanto riguarda la pulizia abbiamo appaltato il servizio a una nuova società. Speriamo di vedere già da maggio i benefici». Poi la conclusione che rende ancora più mesti gli amministratori, privati delle risposta concrete che auspicavano: «Sono soddisfatto che, pur con le criticità emerse, anche voi amministratori avete chiara la complessità del sistema». Con questa magra soddisfazione i sindaci, convinti «nel proseguire con nuove azioni», tornano a casa. Ancora su un treno troppo caldo e troppo sporco.

    Fabiana Tinaglia

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