66 Comuni bergamaschi non usano il riccometro

66 Comuni bergamaschi non usano il riccometroNonostante il fatto che la legge 130 del 2000 obblighi i Comuni a stabilire il regolamento Isee da ormai tre anni, ci sono ben 66 Comuni bergamaschi che ancora non l’hanno adottato.

C’è uno strumento che tenta di rendere più uguali i cittadini: è l’Isee altrimenti chiamato riccometro. L’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) valuta, con particolari parametri, la grandezza del nucleo familiare, il reddito dei componenti della famiglia e il patrimonio, con l’obiettivo di conteggiare le vere disponibilità che la famiglia ha per far fronte ai servizi e quindi la concreta necessità di agevolazioni.

Una proposta «equa, corretta», ma inapplicata. Nonostante il fatto che la legge 130 del 2000 obblighi i Comuni a stabilire il regolamento Isee da ormai tre anni, ci sono ben 66 Comuni bergamaschi che ancora non l’hanno adottato. E un gran numero di quelli che l’hanno adottato non lo applicano per tutti servizi offerti. «È un problema e un peccato - sostiene Sergio Manzoni della segreteria della Cisl - perché non è uguale pagare 300 euro per l’asilo se si hanno cinque figli a carico e poche migliaia di euro di reddito rispetto a pagare gli stessi 300 euro se si ha solo un figlio e uno stipendio più ricco e magari anche degli immobili in affitto».

Ma c’è di più, spiega Orazio Amboni della segreteria della Cgil: «Quei Comuni che hanno creato il regolamento hanno fatto una discreta fatica a rivedere le tariffe, le fasce di retribuzione e adesso la Regione sta disegnando un nuovo riccometro, che si chiamerà "rete" e che è simile all’Isee ma rivede alcuni parametri. Questi cambiamenti costringeranno i Comuni a rifare tutti i loro conti».

Intanto comunque l’invito sindacale è forte e chiaro: «Invitiamo i Comuni a dotarsi del regolamento per il riccometro e anche ad applicarlo. E invitiamo i cittadini a rivendicarne l’applicazione. Applicazione che è obbligatoria, ragion per cui i cittadini possono perfino rifiutarsi di pagare le rette se non sono state differenziate tramite l’Isee». Sessantasei, dicevamo i Comuni ancora inadempienti: in genere piccoli centri della Bergamasca, ma tra questi spiccano Lovere e Sarnico, non proprio minuscoli. L’Isee c’è per 800 mila bergamaschi circa; non c’è per cinquantamila. Le pratiche del 2003 sono state in tutto 30 mila per 66.500 cittadini. E in città, dove il riccometro c’è, lo si applica per i servizi a domicilio, per gli asili nido e l’accademia di musica, mentre non viene usato per le case di riposo, i contributi alle persone, il trasporto degli alunni, i contributi scolastici, le mense, il cre e il telesoccorso. (19/02/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA