Alpini, all'adunata di Latina
La Russa lancia la «mininaja»

Gli alpini tirano dritto finché le cose non riprendono a girare per il verso giusto. Proprio come a Latina, dove questa splendida e semplicissima filosofia si è nuovamente rivelata ai 250 mila accorsi nel «profondo» Lazio per l’82a adunata dell’Ana.

Quando i giochi sembravano fatti, con il servizio di leva obbligatorio in pensione ormai da cinque anni, la prospettiva è nuovamente cambiata. È bastata una dichiarazione, un annuncio un po’ più circostanziato e il sole del Tirreno che li ha accompagnati per l’intera giornata è diventato una metafora anche del loro futuro.

Quale promessa? Quella che Ignazio La Russa, ministro della Difesa, alle 11.40 con quella voce che sembra l’imitazione si se stesso, consegna ai microfoni dei cronisti: la mininaja, uno dei suoi cavalli di battaglia, è in arrivo. «Entro un mese – aggiunge – presenterò il disegno di legge in parlamento».

«Un mese – precisa ancora il ministro – dedicato ai ragazzi che spontaneamente scelgono di acquisire una preparazione atletica e militare, utile anche in vista di un eventuale impegno nel mondo del volontariato. L’intenzione è di farli anche giurare. Partiremo dagli alpini e continueremo con i parà».

È stato un corteo da 60 mila penne nere (contro le 80 mila dello scorso anno) e attorno tra le 2 e le 300 mila persone. Bergamo ha fatto la sua parte naturalmente. C'era Valerio Bettoni (il suo ultimo bagno di folla da presidente della Provincia), il sindaco di Bergamo Roberto Bruni, il presidente del Consiglio comunale Marco Brembilla e il senatore Sergio Piffari e, dietro, le migliaia di bergamaschi.

Il lungo corteo degli alpini, durato circa dieci ore, è terminato proprio con la sfilata delle sezioni di Latina, città che ha ospitato l'edizione 2009, e di Bergamo, che ospiterà il prossimo raduno del 2010.

Tutta la cronaca su L'Eco di Bergamo dell'11 maggio

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