Stazioni chiuse, raddoppio inutile
«C'è qualcuno che se ne ricorda?»

I lavori del raddoppio ferroviario, i disagi dei pendolari bergamaschi e le tre stazioni inutilizzate di Arcene, Stezzano e Levate sono al centro di una lettera che il sindaco di Arcene, Michele Luccisano, ha inviato al nostro giornale nel tentativo - e con la speranza - di riuscire a smuovere gli enti e le istituzioni coinvolte e trovare così - finalmente - una via di uscita.

«Egregio signor direttore - si chiede Lucciano nella Lettera -, c'è ancora qualcuno fra i candidati alle elezioni del Consiglio provinciale che parla delle tre stazioni ferroviarie di Stezzano, Arcene e Levate inutilizzate? E dei quotidiani disagi dei pendolari bergamaschi sulla linea ferroviaria Bergamo-Milano? E dei 110 milioni di euro spesi inutilmente nei lavori del raddoppio ferroviario Bergamo-Treviglio?»

«C'è ancora qualcuno - prosegue il sindaco di Acene - che abbia voglia di ricordare che dal 10 ottobre dell'anno scorso ad oggi la Regione Lombardia non ha ancora riunito il Collegio di vigilanza dell'accordo di programma del 2001 per aggiornare sullo stato dei lavori i sindaci dei Comuni della tratta e i pendolari? E che l'assessore regionale (che di quel collegio è presidente) non convoca il collegio finanche dopo una richiesta formale fatta dall'assessore provinciale Sonzogni a nome di tutti i sindaci dei Comuni bergamaschi interessati? E che non lo convoca nonostante siano trascorsi i venti giorni di tempo che gli sono dati dal regolamento per il funzionamento del collegio di vigilanza?»

«C'è ancora chi ha voglia di ricordare all'assessore regionale Cattaneo - continua ancora Luccisano - che nelle sue interviste in radio, in televisione e sui quotidiani si era impegnato a fare fermare i treni ad Arcene, come a Stezzano e Levate all'inizio del 2009?»

«C'è ancora qualcuno che ancora oggi osa parlare dei ritardi che Rete ferrovie italiane Spa sta continuando ad assommare dopo otto anni dalla firma dell'Accordo? E dei lavori realizzati male dalle stesse ferrovie e già bisognosi di cospicui interventi manutentivi?»

«Io penso - conclude il sindaco Luccisano - che questo sia ancora un tema che merita la considerazione dei politici in carica e di quelli che aspirano a divenirlo dopo il 6 e 7 giugno prossimi. Lo dico da sindaco di Arcene, a diciannove giorni dalla scadenza del mio mandato. E lo dico anche se non sono tornato a candidarmi nemmeno come consigliere comunale dopo dieci anni di impegno come sindaco. E continuerò a dirlo anche dopo il 7 giugno, da semplice cittadino, augurandomi che opere già concluse possano essere utilizzate da un'utenza che ne ha bisogno. E che ha pagato e paga le tasse per farle realizzare e poterle utilizzare concretamente. La ringrazio dello spazio e le porgo i migliori saluti».

Michele Luccisano
Sindaco di Arcene

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