Il bike sharing parte bene: 60 iscritti
e seicento spostamenti in un giorno

Se il buon giorno si vede dal mattino, il bike sharing a Bergamo sembra destinato a un grande successo. Si contano già 60 iscritti e nella sola giornata di martedì ci sono stati circa 600 spostamenti. La conferma è arrivata nel corso del convegno organizzato dall'Atb che si è svolto a Bergamo  sul tema «Tecnologia e sistemi al servizio della mobilità sostenibile della città».

Il bike sharing è un'opportunità concreta di spostarsi senza vincoli d'orari, un mezzo agevole per i brevi spostamenti in città: coloro che arrivano alla stazione possono prendere le biciclette del servizio e raggiungere la sede universitaria di via dei Caniana o le biblioteche ma anche le varie zone del centro coperte dalle 15 ciclostazioni.

Una soluzione alternativa ai problemi del parcheggio, del traffico e dell'inquinamento, con dei prezzi convenienti: i primi 45 minuti del servizio sono gratuiti, fino a 2 ore si paga 1 euro, dalle 2 alle 3 ore 2 euro e oltre le 3 ore 5 euro. La tessera prepagata è acquistabile all'Atb point con validità di 1 anno e le biciclette al momento a disposizione sono 120.

Le stazioni delle biciclette in condivisione sono in piazzale Marconi, piazzale Alpini, via Paglia, via Tasso, piazza Matteotti; piazzale Repubblica, via Borfuro, piazza Pontida, via Coghetti, largo Tironi, via Maio del Lotto (zona Malpensata), via Angelo Mai, piazza Santa Anna, piazzetta Santo Spirito e Palazzetto dello Sport.

IL CONVEGNO
Il seminario nazionale sul tema «Tecnologia e sistemi al servizio della mobilità sostenibile della città» ha confermato che l'obiettivo a lunga scadenza è far diventare la nostra città un importante punto di riferimento della mobilità tecnologica. È un mondo molto ampio.

Il direttore dell'Atb, Gianni Scarfone ha rilevato: «A Bergamo si è investito abbastanza in questo settore, mi riferisco al sistema tram-bus e ai servizi di telesorveglianza delle ztl. Ma abbiamo altri progetti in cantiere. Puntiamo a arrivare a un'informazione personalizzata sulla mobilità e sul traffico attraverso palmari e cellulari».

Il sindaco Bruni: «Dobbiamo sviluppare l'infomobilità per orientare il traffico e per premiare o colpire gli automobilisti in base al loro comportamento. I Comuni possono fare tanto in questo settore, ma quanto alle grandi infrastrutture, tipo il tram per Orio e il nodo di Pontesecco, ci vuole l'aiuto di altri enti».

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