Cronaca / Hinterland
Sabato 23 Maggio 2009
Curno, commercianti contro la chiusura
all'una: è un danno, dovremo licenziare
Scatta il «coprifuoco» per gli spuntini notturni a Curno. E i titolari degli esercizi commerciali del paese, che a partire da ieri sera devono abbassare le saracinesche all'una di notte, sono già pronti a scendere sul piede di guerra. A decretare l'entrata in vigore dei nuovi orari è la tanto discussa legge anti-kebab: approvata nelle scorse settimane dal Consiglio regionale, la norma, in pochi articoli, ha messo nero su bianco regole ben precise per gli artigiani del fast food.
Un esercito di commercianti imbufaliti dalle disposizioni contenute nella legge, nata inizialmente dietro la spinta della Lega Nord per arginare il «fenomeno kebab», ma poi trasformata in un provvedimento esteso ad oltre seimila locali di take away presenti in Lombardia. Per Curno i controlli sono scattati a partire da ieri sera per scelta dell'Amministrazione guidata dal sindaco Angelo Gandolfi. Saracinesche abbassate non oltre l'una del mattino, pena sanzioni salate fino ad arrivare, nel caso di infrazioni ripetute, alla chiusura temporanea dell'attività. Ma il provvedimento rischia di diventare un problema tutt'altro che indifferente per i gestori dei take away in particolare nei pressi del cinema Uci, che lavorano soprattutto la notte.
A lanciare l'allarme è il titolare de «Il dolce forno», Marcello Pietrobono: aperto dal 2000 in via Lega Lombarda, l'esercizio commerciale a causa delle nuove disposizioni in materia di orari, rischia infatti di dover lasciare a casa del personale. E c'è da scommettere che potrebbe non essere l'unico. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) - spiega Pietrobono - è arrivata la comunicazione dell'applicazione delle nuove disposizioni e dei controlli che sarebbero scattati a partire da stasera. Per noi questo significa non solo dover buttare gran parte dei prodotti preparati per il fine settimana, ma dover lasciare presto a casa tre o quattro degli undici dipendenti». L'esercizio artigianale, accanto al quale ci sono altri due take away, fino ad oggi ha potuto usufruire dell'orario continuato dal venerdì alla domenica e dell'apertura dalle 6 del mattino alle 3 del pomeriggio e dalle 6 di sera alle 3 di notte.
«È chiaro che con l'applicazione della legge il nostro lavoro verrà compromesso» dichiara Pietrobono, che ora sta cercando di verificare la possibilità di una deroga da parte del primo cittadino. Ma la posizione dell'Amministrazione è ferma: «La legge regionale va applicata - dichiara il vicesindaco Roberto Pedretti -. Tra giugno e luglio, tuttavia, approfondiremo il regolamento comunale, cercando di adeguare il provvedimento agli orari di apertura del cinema. Non intendiamo fare un braccio di ferro con i commercianti, ma dobbiamo garantire la sicurezza sul territorio, controllando in particolare le zone commerciali che confinano con quelle residenziali e dove spesso si creano situazioni non accettabili, come la rissa avvenuta all'alba di domenica».
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