Scuola, un futuro senza libri
«Si studierà solo con Google?»

«A scuola si imparerà solo quello che passa Google?». La provocatoria domanda è arrivata dal professor Edoardo Barbieri, direttore del Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano. Barbieri, ordinario di Bibliografia, ha guidato alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano un convegno dedicato al tema «A scuola senza libri? Emergenza educativa, editoria scolastica e Internet».

Si è discusso del futuro della scuola e del libro scolastico, la cui esistenza nel nostro Paese corre seri rischi. «Stiamo assistendo alla morte di una delle nostre migliori industrie culturali in seguito al blocco delle adozioni dei testi scolastici dettata dai recenti interventi legislativi in favore delle versioni scaricabili dalla Rete».

«In Italia su questi temi c'è una congiura del silenzio - ha proseguito Barbieri -. E i politici non hanno le idee chiare sui limiti dei libri digitali. La destra è convinta sia giusto andare verso l'informatizzazione di tutto. Pensa che il libro elettronico sia la soluzione. La sinistra ci sta perché crede che sia il modello per contenere i costi per le famiglie. Niente di più sbagliato. Abbiamo visto che in realtà non è così. Il risparmio è solo apparente. Non si fanno i conti con l’insorgenza di costi latenti. Le famiglie dispongono davvero tutte di un computer e di un collegamento al Web? L'Italia è fatta da tante realtà. Forse è vero per le famiglie del nord. Ma per quelle del sud e delle isole? Poi ci sono da calcolare i costi di stampa, una volta scaricati i libri dalla Rete (il costo dei fogli e del toner).

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