Cronaca
Lunedì 15 Giugno 2009
Ospedali Riuniti: al via «From»
La ricerca ora ha una fondazione
Si è riunito per la prima volta mercoledì 10 giugno il Comitato tecnico – scientifico della Fondazione di Ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo, dando il via all’attività della neonata organizzazione scientifica attivata lo scorso anno dagli Ospedali Riuniti di Bergamo e meglio conosciuta con l’acronimo di FROM.
Intorno al tavolo della Sala Consiliare, al primo piano della “Casa Rossa”, futura sede ufficiale della Fondazione dopo il passaggio al nuovo ospedale, si sono incontrati Tiziano Barbui, direttore scientifico di FROM, Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Pier Mannuccio Mannucci, direttore del Dipartimento di Medicina del Policlinico di Milano, Giuseppe Remuzzi, direttore del Dipartimento di Immunologia e Clinica dei trapianti dei Riuniti e coordinatore delle attività scientifiche delle sedi bergamasche dell’Istituto Mario Negri, Francesco Biroli, direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Roberto Labianca, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia, Fredy Suter, direttore del Dipartimento di Medicina, Claudio Castelli, direttore del Dipartimento di Scienze Motorie e di Chirurgia, Alessandro Rambaldi, primario del reparto di Ematologia e Antonello Gavazzi, primario del reparto di Cardiologia.
Due componenti esterni, con Giuseppe Remuzzi tra i ricercatori più citati nei lavori scientifici internazionali, e i rappresentanti delle unità ospedaliere maggiormente impegnate nel campo della ricerca. Questo sarà il cuore pulsante di una Fondazione che vuole essere il collante dell’intensa attività di ricerca scientifica che da anni si svolge all’interno degli Ospedali Riuniti, grazie anche alla collaborazione con uno dei maggiori centri scientifici italiani, l’Istituto Mario Negri. Con loro anche la Direzione Aziendale degli Ospedali Riuniti guidata da Carlo Bonometti, presente nella duplice veste di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera e di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione. A lui il compito di aprire i lavori della riunione di insediamento del comitato tecnico-scientifico.
“Questa Fondazione è nata per razionalizzare e valorizzare la naturale tendenza a fare ricerca che contraddistingue il nostro ospedale – ha dichiarato Carlo Bonometti -. Il 25% degli studi condotti finora sono studi spontanei, ricerche cioè che non sono promosse da terzi ma da ricercatori interni qualificati, che hanno obiettivi scientifici e che non puntano solo e soltanto a registrare nuovi farmaci. È un numero rilevante, che ci pone tra gli ospedali italiani in questo senso più attivi. È giunto il momento di creare tutte le condizioni necessarie affinché gli operatori dell’ospedale possano lavorare sempre meglio con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure, perché una sanità migliore passa solo attraverso il miglioramento delle conoscenze, l’ottimizzazione delle procedure e la misurazione degli esiti delle prestazioni”.
L’attività di ricerca degli Ospedali Riuniti ha raggiunto negli ultimi anni traguardi di eccellenza nel campo dei trapianti, della nefrologia, dell’oncologia, dell’ematologia, delle malattie cardiovascolari, delle malattie infettive, delle neuroscienze e della chirurgia, grazie anche all’attivazione di laboratori dedicati all’attività scientifica: il CeLiver, per lo studio delle malattie epatiche, il Laboratorio di terapia cellulare “G. Lanzani”, accreditato all’eccellenza JACIE e dedicato alla manipolazione delle cellule staminali per trapianto in pazienti con patologie ematologiche, il GISED, punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore dermatologico, il Laboratorio di emostasi e trombosi, per lo studio delle malattie della coagulazione del sangue, e il Laboratorio di biologia molecolare “Paolo Belli”, che studia le patologie onco-ematologiche.
“Grazie alla Fondazione – ha commentato Tiziano Barbui - tutte queste attività saranno implementate in un progetto istituzionale, che coinvolgerà tutte le strutture dell’ospedale. Dobbiamo avere il controllo di tutte le pratiche cliniche per valorizzare, ottimizzare ed estendere le potenzialità della ricerca in tutti i settori e trasferire prontamente i risultati nella clinica. La ricerca deve andare di pari passo con la clinica, solo così si raggiunge l’eccellenza nella terapia e nell’assistenza. Questo modus operandi è già una realtà in molti reparti, a cominciare dall’Ematologia, dove oggi, grazie a un assiduo lavoro di raccolta dati, esiste un data base di informazioni che, se correttamente analizzate, possono assumere significati straordinari. Il tutto sarà possibile solo grazie a uno sviluppo massiccio delle piattaforme tecnologiche ed informatiche, a cominciare dall’introduzione della cartella clinica informatizzata.”
Il primo obiettivo che il Comitato tecnico-scientifico si è dato è quello di intervenire sul piano culturale ed educativo, per dare a tutti gli operatori dell’ospedale, e in particolare ai giovani professionisti, gli strumenti adeguati per fare ricerca, tramite, per esempio, l’organizzazione di appositi corsi di metodologia scientifica. Nelle malattie rare e nello studio dei pazienti affetti da diverse patologie concomitanti sono invece stati individuati i campi su cui costruire a breve termine dei progetti di ricerca, trovando gli adeguati finanziamenti.
“Credo profondamente nel valore dell’uomo, sia esso il malato o l’operatore ospedaliero. E da questo punto di vista in questo ospedale ci sono tante persone in grado di tracciare e seguire il percorso che oggi abbiamo cominciato. Daremo nuove modalità operative e troveremo le risorse necessarie per sostenere i progetti ritenuti meritevoli. I bergamaschi di fronte a idee concrete e serie sono molto generosi, come hanno più volte dimostrato a favore di questo ospedale.”, ha sottolineato Carlo Bonometti, chiudendo i lavori.
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