Progetti a sostegno dei carcerati
Dalla Regione 402 mila euro

La Regione Lombardia, attraverso un bando, finanzierà progetti per la promozione e lo sviluppo di una rete a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria e delle loro famiglie. Sono circa 402 mila gli euro previsti per la Bergamasca nel biennio 2009-2010 a cui andrà aggiunto un ulteriore importo, pari al 30% del totale, cofinanziato dagli enti locali. «Un contributo ancora esiguo - ha sottolineato Massimo Giupponi, direttore sociale dell'Asl, che ha illustrato con Antonino Porcino, direttore dell'Istituto Penitenziario di Bergamo e Roberto Testa direttore generale dell'azienda sanitaria locale, gli obiettivi del bando agli operatori del territorio - che impone uno sforzo ancor più grande per ideare progetti di integrazione e continuità con quanto è stato finora realizzato nella nostra provincia».

Ed è proprio il lavoro in rete la novità introdotta dal bando regionale. «Una scelta netta della Regione - ha proseguito Giupponi - che interviene in questa direzione su tutte le linee di finanziamento, cercando di promuovere e favorire il raccordo con tutti i soggetti coinvolti nella progettazione». Entro il prossimo 20 luglio, Provincia e Comuni, aziende ospedaliere e organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, enti privati ed ecclesiastici, potranno presentare le proposte che dovranno contare su un partenariato di almeno tre soggetti. Sarà invece compito dell'Asl - d'intesa con gli Uffici del Piano, la struttura penitenziaria e l'Amministrazione della giustizia minorile - attivarsi per predisporre i macro-progetti (non più di sei, tre nell'area adulti e tre in quella minorile) e il piano finale di intervento, organico e omogeneo, da presentare in Regione entro il 20 ottobre 2009.

Un piano - stabilisce il bando - che deve individuare una linea comune di intervento tra tutti i progetti, evitando in questo modo eventuali azioni ridondanti. I progetti dovranno essere, infine, attivati entro il 15 dicembre di quest'anno. Gli obiettivi dovranno riguardare il miglioramento della qualità di vita negli istituti penitenziari, lo sviluppo di percorsi di sostegno e di accompagnamento, la strutturazione della rete sociale e territoriale a supporto dei carcerati e delle loro famiglie, la sensibilizzazione della comunità, il sostegno alle relazioni sociali e familiari. Per quanto riguarda i minori dell'area penale dovrà essere invece garantito il loro accesso alla rete di servizi del territorio, oltre a interventi di supporto alle imprese attraverso lo sviluppo della funzione del tutor aziendale.

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