Cerete, ripristinata la Via del ferro
Più sicure le escursioni a piedi

Cerete guarda con attenzione alla conservazione della sua storia e del suo ambiente. Si è da poco concluso l’intervento di tutela e valorizzazione della strada Novezio-Cerete Alto che in tempi lontani, collegando il paese con Castione e la Valle di Scalve, costituiva un percorso obbligato per le tante attività agricole del posto, ma anche per l’attività estrattiva del ferro. Situato tra i 710 e 730 metri di quota del versante idrografico sinistro della valle che dalla provinciale 57 collega la località Ponte di Trinale con la via Ronco, il tratto di strada recuperato presentava condizioni di percorribilità difficili dovute al fondo sconnesso, di natura ghiaiosa, in molte parti eroso dalle piogge, con affioramenti rocciosi.

Su progetto del geometra Pamela Bellini, tecnico del Consorzio forestale Presolana, l’ente al quale il Comune ha affidato l’incarico di bonifica e recupero, i lavori, il cui costo è di circa 18.000 euro, hanno riguardato il decespugliamento della vegetazione che aveva invaso la strada, la messa in sicurezza, il rifacimento e consolidamento del fondo con un tratti di pavimentazione in selciato realizzato con pietrame annegato in calcestruzzo, il recupero delle parti erose laterali con terriccio vegetale e la semina di diverse specie d’erba. La posa di dissuasori posti all’imbocco impedisce l’accesso ai motocicli, mentre una sbarra in legno dotata di lucchetto consentirà l’accesso dei trattori forestali per i lavori di taglio del legname e manutenzione dei boschi.

L’obiettivo era quello di recuperare un percorso esclusivamente pedonale, di importanza e valore etnografico e naturalistico. Potrà così ora continuare a testimoniare il suo secolare utilizzo. Lungo questa strada infatti transitavano i carri trainati dai cavalli, utile supporto alle attività agricole, silvo-pastorali e boschive, oltre a quelle di estrazione e lavorazione del ferro, un tempo fiorenti in Valle di Scalve.

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