Sulle Orobie c'è ancora tanta neve:
manto abbondante a 2-3 mila metri

Sulle Orobie ritrovarsi a luglio con la neve ancora sotto i piedi è davvero eccezionale. Anche perché non stiamo parlando di qualche striminzito fazzoletto, come può capitare all’inizio di qualsiasi stagione escursionistica, quando il disgelo sta ancora ultimando il suo abituale lavoro.

In questi giorni, anche a quote relativamente basse, di poco superiori ai 2 mila metri e comunque inferiori ai tremila, si «corre il rischio» di incappare in un inconsueto spettacolo fatto di estesi nevai, baite che occhieggiano semi sepolte dal manto nevoso, piccoli iceberg che galleggiano tra le acque dei laghetti prealpini.

La ragione di quest’estate eccezionale? Ovvio: un inverno, quello appena trascorso, altrettanto anomalo con precipitazioni in grado di accumulare metri e metri di neve. Un manto che evidentemente non si scioglie in due giorni. E nemmeno in un mese. «Di fatto – conferma l’alpinista Maurizio Agazzi (autore delle fotografie) che sta battendo in lungo e in largo le Orobie per prepararsi all’ennesima sfida sulle montagne di casa – è come se fossimo alla fine di maggio. I versanti settentrionali, in particolare quelli valtellinesi, sono ancora off-limits, mentre a sud va un po’ meglio anche se si incontrano ancora grossi accumuli, legati prevalentemente alle tante valanghe dei mesi scorsi».

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