«Piazzale Alpini diventi un parco»
Una recinzione contro il degrado

Riqualificare piazzale Alpini tornando al progetto del 1998 stilato dagli architetti Gambirasio e Tomasi, togliendo le vasche dell'acqua - non a norma e «diventate ormai il cestino dei tossicodipendenti che vi gettano le siringhe usate» - ma soprattuto recintando l'area che si trasformerebbe così in un vero e proprio parco con orari di apertura e chiusura e qualcuno titolato alla sorveglianza della zona. Sono queste le idee principali del progetto proposto da Luca Mangili, storico commerciante della zona e rappresentante del Comitato di quartiere, Gigi Parma, rappresentante Ascom, ed Eugenio Fontana (Pdl) della prima Circoscrizione.

L'idea è di dare un nuovo volto a una delle zone più degradate della città e negli ultimi tempi al centro dell'attenzione di Palafrizzoni in previsione dell'adunata degli Alpini prevista per il prossimo anno. Nella proposta l'attenzione è focalizzata sul progetto di una recinzione del piazzale, idea ripresa dal progetto stilato dagli architetti Gambirasio e Tomasi per il Comune di Bergamo ben 11 anni fa. Ritorna attuale anche il problema delle vasche che, secondo Milesi e Parma, sono pericolose: «Non sono a norma e soprattutto sono il centro di raccolta delle siringhe». Già nel progetto stilato dalla Giunta Bruni si era ipotizzata la loro eliminazione: un'idea che era stata accontanata per motivi di tempo in previsione dell'adunata del 2010. Ma Milesi e Parma ribattono: «Non si tratta di un lavoro così lungo e avrebbe una duplice funzione: aumentare gli spazi per l'adunata e riqualificare l'area».

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