Myair, si profila il fallimento
Perdite per 100 milioni nel 2008

La magistratura di Vicenza ha annunciato che presenterà istanza di fallimento della compagnia aerea Myair. La Guardia di Finanza vicentina ha stimato in circa 100 milioni di euro la perdita reale per l'anno 2008 della compagnia. Nel solo primo semestre del 2009 poi la low cost ha registrato un'ulteriore perdita di 17,6 mln di euro, a fronte di un budget previsionale che stimava una perdita di 5,3 mln euro.

Intanto a Orio alcuni passeggeri in possesso di biglietti Myair sono stati riprotetti da Alitalia e da Blue Air. Decine sono le persone che si stanno rivolgendo alla biglietteria per il cambio dei biglietti, mentre altri hanno rinunciato alle volo e alle vacanze, altri ancora si sono sobbarcati l'onere dell'acquisto di nuovi biglietti. La situazione è dunque più che mai nel caos. E a ciò si aggiunge ora l'appendice giudiziaria.

Già mercoledì il procuratore capo di Vicenza Ivano Nelson Salvarani aveva osservato: «Con la sospensione della licenza, non vedo alternative al fallimento». Dallo scorso marzo Salvarani sta conducendo una indagine penale sulla compagnia aerea con sede a Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, e ha iscritto otto persone nel registro degli indagati: dal presidente Carlo Bernini al vicepresidente operativo Vincenzo Soddu.

Fin dall'inizio l'inchiesta aveva ipotizzato il mancato versamento di tasse e contributi per una somma compresa fra 17 e 18 milioni di euro. «In questi mesi - continua il procuratore - abbiamo cercato di ricostruire lo stato di insolvenza, ma abbiamo anche atteso che la società desse corso ad una operazione di ricapitalizzazione che, a dire dei vertici, avrebbe dovuto far entrare 50 milioni nelle casse. L'assicurazione presentata all'agenzia delle entrate è stata pagata poi con due assegni risultati insoluti. Con la revoca dell'autorizzazione Enac, è pensabile arrivare all'istanza di fallimento, anche da parte della Procura».

Si complica quindi la situazione della low cost, dopo la revoca da parte dell'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), della licenza di volare. E, per i viaggiatori, rimane una certa incertezza sul destino delle proprie prenotazioni. In base alle disposizioni Enac, infatti, la compagnia low cost «è obbligata a fornire adeguata riprotezione ed informativa ai passeggeri». Ma se fino al tardo pomeriggio di mercoledì 22 luglio sul sito Myair.com era addirittura ancora possibile effettuare prenotazioni e acquistare voli, da giovedì le uniche informazioni disponibili sul portale sono riassunte in una alquanto ermetica comunicazione ufficiale: «A seguito del provvedimento di sospensione della licenza di esercizio adottato dall'Enac - si legge online -, la compagnia si vede costretta suo malgrado a sospendere la vendita dei propri servizi».

Comprensibile la rabbia dei passeggeri, molti dei quali rischiano di trovarsi con le vacanze rovinate. Anche al nostro sito sono arrivati sfoghi e segnalazioni: «Avrei una domanda da porre - scrive Gianmaria -. Affidereste i vostri risparmi o i capitali delle aziende/istituzioni che rappresentate al finanziere Bernard Madoff condannato per truffa a 150 anni di prigione? Suppongo di no, sarebbe una follia. Allora Vi prego di rispondermi a questa domanda: come mai avete concesso le licenze di volo e i permessi necessari, società gestita da Carlo Bernini (presidente), ex ministro dei trasporti uscito dalla politica per coinvolgimenti in Tangentopoli e Vincenzo Soddu (General Manager), ex pilota dell'areonautica militare coinvolto nel fallimento di volareweb.com?»

«Forse molti non sanno - aggiunge un altro lettore - che il fallimento di Volare è stato voluto a suo tempo e chi ci lavorava lo sa. Bel paese l'Italia, in cui puoi far fallire un'azienda e subito dopo riaprirne un'altra come se niente fosse. Si, lo so l'economia e la finanzia girano così, sarà mica per questo che alla fine il mondo si trova in questa crisi? Ad ogni modo io certa gente la sbatterei in prigione per un bel pò. Vediamo poi se ha ancora voglia di giocare al grande imprenditore di turno».

«Qualcuno deve pagare, e non è giusto che siamo sempre noi inutili cittadini che paghiamo le tasse!», conclude un altro.

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