Nuovo ospedale da copiare
Da Livorno trasferta a Bergamo

Si è svolto il 4 agosto nella sala consiliare dei Riuniti un incontro tra la direzione dell’ospedale di Bergamo e alcuni rappresentanti dell’azienda ospedaliera di Livorno, impegnata in questi mesi in uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo ospedale, molto simile a quello si sta completando nella nostra città.

Il direttore generale dell’ospedale toscano, Monica Calamai, accompagnata da alcuni collaboratori, ha voluto confrontarsi di persona con i colleghi bergamaschi per capire i problemi, le difficoltà e le opportunità legate alla costruzione di una nuova struttura sanitaria. A ricevere la delegazione toscana, la direzione aziendale e alcuni operatori degli Ospedali Riuniti, impegnati in prima linea nel complesso lavoro di riorganizzazione delle attività in vista del passaggio al Beato Giovanni XXIII. Il confronto si è concentrato su aspetti come la logistica, la definizione dei percorsi, il pronto soccorso, l’area critica e le sale operatorie.

“Anche noi in questi ultimi anni abbiamo incontrato diverse altre aziende ospedaliere che si sono da poco trasferite in nuove strutture o che come noi sono in procinto di cambiare casa – ha commentato Carlo Bonometti, direttore generale degli Ospedali Riuniti -. La sfida è enorme, le difficoltà sono tante e la posta in gioco, specialmente per gli ospedali che funzionano bene come il nostro, è troppo alta per compiere degli errori. Confrontarsi con colleghi che hanno già vissuto questa esperienza aiuta a focalizzare l’attenzione sugli aspetti più critici e sulle possibili soluzioni, in modo da fare le scelte più opportune. Siamo consapevoli di cosa vuol dire rimettersi in gioco e sfruttare l’occasione unica di un nuovo ospedale per migliorarsi. Per questo abbiamo accettato con piacere la richiesta che ci è arrivata dai colleghi di Livorno. Il confronto, il cercare di fare squadra anche tra realtà lontane, è un’ottima strategia per trovare soluzioni adeguate a problemi comuni”.

Un incontro carico di empatia e di scambio reciproco di informazioni, consigli e punti di vista. Grande è stato l’interesse da parte della delegazione toscana verso le soluzioni pensate dai tecnici e dai dirigenti degli Ospedali Riuniti in vista del nuovo ospedale specialmente per quegli aspetti considerati più critici da entrambe le parti.

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