Aeroporti del Nord, cresce solo Orio
Aumentano i passeggeri: +4,7%

Passeggeri in fuga dagli aeroporti del Nord, ma non da Orio al Serio. In un quadro di generale decrescita degli scali tra Torino e Venezia, tutti alle prese con più o meno significative diminuzioni dei viaggiatori, solo un aeroporto si dimostra in controtendenza: quello di Orio al Serio, che ormai da sette anni sembra non conoscere crisi, né battute d'arresto.

Vediamo qualche numero: nei primi sei mesi del 2009, secondo i dati di Assaeroporti (che riunisce i gestori degli scali italici) Orio ha visto transitare 3,2 milioni di passeggeri, registrando una crescita del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2008. Situazione ben diversa negli scali milanesi, dove Malpensa perde il 16,3% e Linate il 16,6.

Ma il quadro non cambia spostandosi altrove nel Settentrione, da Torino (-10,9%) a Venezia (-7,4%), passando per Verona (-14,5%), ma anche Genova, Brescia e Treviso. Cosa spiega «l'eccezione Orio», caso più unico che raro di aeroporto che dal 2002 a oggi ha sempre registrato tendenza positiva? Per il presidente di Sacbo, Mario Ratti, «il segreto è l'efficienza (nel primo semestre del 2009 i bagagli che hanno subito disguidi sono stati 0,32 ogni mille passeggeri in partenza, uno dei risultati migliori in Europa, ndr), ma anche la capacità di offrire giusta risposta alle problematiche economiche di questo periodo, garantendo a tutti la possibilità di accedere ai voli a condizioni favorevoli».

Insomma, la scelta di puntare sui low cost ha funzionato, riuscendo ad attrarre sia viaggiatori occasionali in cerca di tariffe convenienti, sia famiglie e uomini d'affari.

Ora, per Ratti, gli obiettivi sono due, e si chiamano servizi e ambiente. «In prospettiva, lavoreremo per adeguare l'infrastruttura alla frequentazione non solo dei passeggeri, ma anche degli accompagnatori. In questo senso, è fondamentale mettere a disposizione negozi e attività food e non food per garantire una buona accoglienza a chi transita dallo scalo. Altrettanto importante è dare giuste risposte sull'aspetto ambientale: questo è un tema che ci sta molto a cuore».

Se quindi sul fronte passeggeri Orio vola, e vola da solo, per quanto riguarda le merci è più difficile sottrarsi alla tendenza generalizzata al calo, soprattutto in un'area fortemente industrializzata come la nostra, dove la diminuzione della produzione ha inciso pesantemente sul traffico cargo. Nei primi sei mesi del 2009, la diminuzione di merci in transito da Orio è stata del 25,4%; giù anche Malpensa (-35,2%), Linate (-16,1%), Verona e Brescia.

Tracollo di Torino (-50,8%), mentre, all'altra estremità della «megalopoli» del Nord, tiene Venezia (+14,7%). «Il calo delle merci mi preoccupa nella misura in cui esse sono correlate all'andamento economico: le industrie non producono e non lavorano, e come conseguenza c'è anche questo effetto - osserva Ratti -. A questo si accompagna però un ritorno della gomma, che risulta essere competitiva per il trasporto delle merci».

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