Gioielliere colpito a martellate
rapinato e rinchiuso in un bagno

Si è spacciato per un cliente e ha finto di acquistare un gioiello. Non contento, ha chiesto al gioielliere di preparargli un pacchetto regalo. Ma quando Giacomo Bazzi, titolare dell'omonima gioielleria di via Martiri della libertà 34 a Petosino, frazione di Sorisole, si è chinato per prendere la carta da regalo sotto il bancone, il finto cliente ha estratto un martello e ha colpito il negoziante, che ha 66 anni e vive a Petosino, ferendolo alla testa, per fortuna in modo non grave.

«Mio padre è rimasto un po' stordito per la botta - racconta Ivan, il figlio del titolare, giunto al negozio dopo aver saputo dell'accaduto - e il rapinatore ha approfittato della situazione: c'è stata una colluttazione, durante la quale il malvivente ha chiuso mio padre nel bagno del negozio. Poi ha arraffato un po' di gioielli ed è scappato: non sappiamo ancora quantificare il bottino». L'episodio si è verificato attorno alle 17,45 di ieri: il rapinatore, giovane e probabilmente italiano, ha suonato il campanello della gioielleria e si è fatto aprire, come fosse un normale cliente. Il suo atteggiamento non ha infatti insospettito Giacomo Bazzi, che di clienti ne ha visti passare numerosi davanti al bancone della sua gioielleria, che gestisce da una vita.

In quel momento nel negozio c'erano soltanto il titolare e il finto cliente. Quest'ultimo ha chiesto a Bazzi di poter vedere alcuni gioielli. Il gioielliere ha quindi estratto alcuni rotoli d'esposizione e ha mostrato i monili al cliente. «Non so esattamente cos'avesse scelto - racconta Ivan Bazzi -: fatto sta che, poco prima del momento di pagare, ha chiesto a mio padre di preparargli un pacchetto regalo. Così mio papà si è chinato sotto il bancone e in quel momento è stato colpito alla testa con il martello». Evidentemente il rapinatore nascondeva addosso l'arma: nonostante il caldo di ieri, infatti, il malvivente indossava un giubbetto, sotto il quale teneva il martello e dove ha poi presumibilmente nascosto la refurtiva. Nonostante il colpo in testa Giacomo Bazzi ha tentato di reagire, ma il rapinatore gli si è scagliato contro e c'è stata una colluttazione piuttosto violenta. Il rapinatore ha scavalcato il bancone e ha spinto il gioielliere prima nel retrobottega e poi lo ha chiuso a chiave nel bagno del negozio. A questo punto il malvivente è tornato nella gioielleria, ha arraffato alcune confezioni di gioielli e si è dato alla fuga, superando facilmente le due porte con la «bussola», visto che il gioielliere, essendo chiuso in bagno, non poteva più bloccarlo all'interno.

Difficile stabilire con quale mezzo il rapinatore abbia poi proseguito la fuga. Dopo qualche minuto il sessantaseienne, sotto choc per l'accaduto ma ancora comunque lucido, ha rotto con il gomito il vetro della porta del bagno e ha aperto la porta dall'esterno. Ha quindi raggiunto il telefono e chiamato il 112: sul posto è subito arrivata una pattuglia di militari della compagnia di Zogno. Il gioielliere è stato soccorso dal personale del 118 e poi accompagnato agli Ospedali Riuniti di Bergamo con l'ambulanza. Al Pronto soccorso Bazzi è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso e gli sono stati praticati alcuni punti di sutura alla testa. In serata è stato dimesso. Probabilmente già oggi potrà effettuare un inventario nel negozio per capire cosa abbia portato via il rapinatore e stabilire così l'ammontare del bottino. Nel frattempo ieri al negozio è intervenuta anche la scientifica dei carabinieri: i militari hanno rilevato le impronte digitali all'interno della gioielleria. La speranza, a questo punto, è che il rapinatore sia già schedato.

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