Sorisole, parla il gioielliere
«Mi colpiva urlando: ti uccido!»

«Mi teneva fermo con una mano e con l'altra mi martellava la testa. Ho pensato che in quel momento per me la partita era persa». È la drammatica testimonianza di Giacomo Bazzi, il gioielliere sessantaseienne che lunedì sera è stato picchiato e rapinato nel suo negozio a Petosino di Sorisole.

Il negoziante, 66 anni, nel pomeriggio di ieri ha lasciato il letto degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove era stato ricoverato in osservazione subito dopo l'aggressione: in ospedale è stato stato sottoposto alla Tac e tutti gli accertamenti diagnostici del caso, che fortunatamente hanno escluso danni permanenti.

È stato il figlio, dopo le dimissioni dall'ospedale, a riportarlo nell'abitazione di Petosino dove la moglie lo aspettava. Ieri il gioielliere ha accettato di parlare della rapina di cui è stato vittima lunedì pomeriggio verso le 17,45, quando era solo dietro al bancone della gioielleria e ha visto arrivare un giovane italiano che, fingendosi un cliente, ha chiesto di poter vedere alcuni gioielli prima di aggredirlo e derubarlo.

Tutto il suo racconto su L'Eco di Bergamo del 19 agosto

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