Ritorna la Grande Bergamo
Saita e Tentorio: gioco di squadra

«La Grande Bergamo è punto d'arrivo, non di partenza. Non si può sbandierare un assioma, ma poi non cercare l'accordo sui fatti concreti. Adesso è ora di fare squadra, di essere tutti parte di una cordata. Non fatta di parole, ma di fatti. E di servizi da erogare ai cittadini». Parole del sindaco di Seriate, Silvana Santisi Saita, che però riassumono un concetto espresso da molti, anzi da tutti, i primi cittadini presenti ieri sera alla Bèrghem Fest organizzata dalla Lega ad Alzano.

Concetto condiviso dai sindaci dell'hinterland (e non solo), così come da quello del capoluogo, Franco Tentorio: «Il problema della Grande Bergamo è che mancano strumenti normativi adeguati perché si possano prendere decisioni a maggioranza. Ma noi dobbiamo fare squadra». Sullo sfondo più di una frecciata a Palafrizzoni nella vecchia versione centrosinistra, come dire: adesso si cambia pagina. Claudia Terzi, sindaco di Dalmine, l'ha detto chiaro: «Adesso forse sarà un po' più facile prendere decisioni condivise. Parliamo tutti la stessa lingua». Ovvero, il centrodestra è al comando.

Moderati dalla giornalista de L'Eco di Bergamo Benedetta Ravizza, sul tema «Bergamo e hinterland: i sindaci, i programmi e le idee», oltre a Tentorio, Saita e Terzi sono intervenuti Cristian Aldegani (primo cittadino di Ponteranica), Elena Poma (Stezzano), Simona Pergreffi (Azzano San Paolo), Gianfranco Masper (Treviolo) e Camillo Bertocchi (assessore all'Urbanistica del Comune di Alzano). Una pattuglia leghista da cima a fondo, escluso ovviamente Tentorio che però ha partecipato al dibattito indossando una fascia verdepadano regalatagli dalla collega di Seriate, con scritto «Difensore dei cittadini». «Però mi hanno detto che poi me ne regaleranno una rossa e una bianca », ha scherzato lui, ribadendo l'amore per il tricolore. Il clima è idilliaco, Lega e Pdl vanno a braccetto e da più parti si ribadisce come questa sia «un'alleanza di ferro». E in segno di questa nuova sintonia, si è snodato il dibattito sulla collaborazione fra Comuni.

Saita ha attaccato Bruni che «nel 2004 dopo aver sbandierato assiomi, ha firmato con noi un patto per la sicurezza poi rimasto nel cassetto dati i conti che doveva fare con certe parti della sua maggioranza». Da Seriate, quindi, l'appello a lavorare insieme su «sicurezza, sociale, viabilità». E sulla viabilità «senza dirci niente Bruni ha limitato gli accessi su via per Orio, a Boccaleone, ha messo il senso unico in via Passo del Vivione. Il risultato è stato che Seriate è stata asfissiata. Senza mai aver cercato un accordo. Ora basta». Discorso simile da parte di Pergreffi: «La chiusura di Campagnola è stata deleteria, e attuata in silenzio da Bergamo. Bisogna parlarne, di queste cose». Poi Poma: «Ho saputo che la nuova stazione di Stezzano sarebbe punto strategico a livello europeo. Nessuno ci ha detto nulla». E Masper: «Il nuovo ospedale è quasi più sul territorio di Treviolo che di Bergamo, ma non ci hanno mai interpellato. Salvo poi capire che per la viabilità servivano dei terreni». E da Bertocchi è arrivato l'appello a «cercare di recuperare l'occasione perduta dell'approvazione dell'ambito 15, messo nel cassetto nel 2006». Ancora la viabilità con il nodo di Pontesecco: «In 10 anni di amministrazione provinciale targata Bettoni non si è fatto niente, idem in 30 anni di governo comunale di centrosinistra a Ponteranica - ha detto Aldegani -. È ora di fare delle scelte insieme, fare lobby come dice Pirovano: la variante di Valmarina con la galleria non è una scelta impossibile».

Claudia Terzi ha ricordato l'importanza di riconoscere «l'autonomia di ciascun Comune, pur cercando soluzioni condivise. Non vogliamo subire le scelte». Più che una grande Bergamo, una provincia policentrica. Tentorio ha condiviso e aggiunto: «Il ruolo della Provincia come guida sarebbe molto gradito». Il dibattito ha toccato anche i temi della Sicurezza, con Saita ad avanzare la proposta di «creare un coordinamento dei vigili per affrontare il problema dei nomadi a Celadina». Chiusura di velata polemica di Terzi: «Bellissima cosa l'invio degli alpini. Però avremmo gradito un maggiore coordinamento da parte della Questura con i sindaci dell'hinterland per migliorarne l'impiego in base alle esigenze dei Comuni. Speriamo a questo punto che pattuglino anche la provincia».

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