La Zanconti piange Arturo Bondioli
Fu lui a scoprire Giacinto Facchetti

Nel 2005 aveva festeggiato il 50esimo di fondazione del G.S. Mario Zanconti, società di calcio (ma anche di pallavolo, calcio femminile, calcio a 5) con profonde radici nel cuore di Treviglio. Lunedì 19 ottobre, a 74 anni, è morto Arturo Bondioli dopo una vita dedicata allo sport e alla sua cittadina. Ma soprattutto alla sua «Zanconti» che «Turo», come lo chiamavano tutti, sentiva come propria creatura, in un sodalizio arancioblù a cui aveva dedicato anni e anni e anni, sin dai tempi in cui, nell'ormai remoto 1955, ne era stato uno dei padri fondatori.

Cavaliere del Lavoro per la sua attività di dipendente comunale addetto all'acquedotto civico, è stato sempre e fino all'ultimo dirigente tutto fare per la Zanconti, ricoprendo negli ultimi anni la carica di presidente onorario. Una società che era il suo piacevole vezzo, da affiancare a quello che è sempre stato il suo più grande orgoglio personale e sportivo: la «scoperta» e la profonda amicizia con Giacinto Facchetti. È stato Bondioli, infatti, ad accoglierlo negli anni '50 sul campo dell'oratorio S. Agostino, vicino al quale il giovane Giacinto abitava con la numerosa famiglia, e a fargli disputare le prime gare più o meno ufficiali, solida base su cui iniziò la scalata del calciatore. Quei giorni, Facchetti, non li dimenticò mai. Proprio come il mitico «Turo».

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