Folla all'ultimo saluto a Damiano
Il papà: lui sa che gli volete bene

Le spoglie mortali di Damiano Capitanio, il 18enne di Redona morto nella tarda serata di mercoledì 21 ottobre per un arresto cardiaco, sono state cremate al termine del rito funebre che si è celebrato sabato mattina 24 ottobre nella chiesa parrocchiale di Redona tra una folla di amici, parenti e conoscenti uniti nel dolore e nella fede. Una scelta, quella della cremazione, fatta e condivisa tempo fa da tutta la famiglia, cui era legatissimo, come racconta il padre nel video allegato.

La Messa, celebrata da don Sergio Colombo con altri 10 sacerdoti, ha visto un'altissima partecipazione. Riuniti nella chiesa tutte le squadre in cui Damiano ha militato, così come erano presenti i suoi compagni di scuola del Liceo Lussana: «Damiano resterà nei nostri pensieri - hanno ricordato con un messaggio -, nelle tante esperienze scolastiche, durante le lezioni, i compiti in classe, le verisoni di latino. Ci resterà la forte amicizia, la sua solarità e affabilità».

Anche la sorella Fabiana ha preso la parola durante le Preghiere dei fedeli: «Avrei voluto coccolarti di più - ha detto nella commozione generale -, sarai sempre nei nostri cuori». Infine il papà di Damiano ha ringraziato tutte le persone «che in questi giorni hanno dimostrato alla nostra famiglia affetto e vicinanza - ha detto -. Se Damiano fosse qui sarebbe quasi imbarazzato a vedere così tanta gente qui raccolta per ricordarlo: lui sa che ci siete - ha detto infine -, sa del vostro affetto e ora direbbe di non preoccuparsi per lui».

Venerdì, alla camera mortuaria degli Ospedali Riuniti, dove Damiano riposava con indosso una felpa color verde, il suo colore preferito, è stato un continuo via vai di amici che per tutta la giornata si sono ritrovati per piangere la scomparsa di un grande amico, solare, allegro, sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà. Accanto alla bara, le tute della Stezzanese e del Dalmine, le sue squadre del cuore.

Damiano avrebbe compiuto 19 anni fra poco più di un mese. Invece la sua vita si è spenta su un campo da calcio, a Dalmine. Si è accasciato a terra, è stato rianimato, è stato portato in ospedale e sottoposto a ogni tipo di terapia nel tentativo di strapparlo alla morte. Tutto inutile.

La tragedia si è consumata mercoledì sera 21 ottobre durante un allenamento della squadra del Dalmine Futura. Soccorso immediatamente, il giovane calciatore er stato portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo: ma ogni tentativo dei medici è stato inutile. È morto intorno alle 23,30.

Damiano abitava a Bergamo in via Don Guanella con i genitori e due sorelle di 17 e 15 anni: quest'anno giocava per la squadra del Dalmine Futura, in Prima categoria, ma era arrivato in prestito da Arcene.

Quando il 19enne si è accasciato a terra sono subito accorsi i suoi compagni: allenatore e dirigenti hanno chiesto aiuto al 118, che ha inviato sul posto una ambulanza. I medici hanno tentato una immediata rianimazione, poi la corsa disperata verso gli Ospedali Riuniti di Bergamo. L'intervento dei medici è continuato senza sosta, ma intorno alle 23,30 il cuore del ragazzo ha smesso di battere. È quasi certo che a strappargli la vita sia stato un infarto e l'autopsia effettuata giovedì 22 lo avrebbe confermato.

Damiano si era iscritto alla facoltà di Scienze motorie e nei test d'ingresso si era classificato primo su 600 candidati. Distrutto l'allenatore del Dalmine Futura, Giorgio Gigli, che ha commentato tra le lacrime: «Stavamo facendo lavoro atletico quando Damiano si è accasciato, abbiamo pensato nei primissimi istanti a un malore, ma poi si è intuito che era qualcosa di molto grave. Abbiamo tentato di rianimarlo, inutilmente, e purtroppo abbiamo capito che lo stavamo perdendo. Mi è praticamente morto tra le braccia. Per me era come un figlio. Dopo averlo allenato ad Arcene, lo avevo voluto io al Dalmine Futura».  

Nel frattempo è stato sospeso il match in programma domenica 25 ottobre alle 14.30 tra il Dalmine Futura e l'Almè: in campo sarebbe sceso anche Damiano. Sospese per lutto tutte le partite in programma nel fine settimana delle squadre giovanili del Dalmine Futura e dell'Oratorio San Giuseppe di Dalmine. E il Comitato Regionale Lombardo ha indetto per sabato e domenica un minuto di silenzio su tutti i campi della regione.

Quello di Damiano è il secondo dramma che si è consumato in pochi giorni nel mondo dello sport della nostra provincia: domenica 18 novembre un 54enne era morto a Mornico pochi istanti dopo aver calciato un rigore.

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